Casini: Italia fondamentale nei rapporti Europa-USA
Il leader dell'UDC: In 2 mesi siamo tornati protagonisti della politica internazionale. Non bisogna tirare Monti per la giacca. Bisogna andare avanti sul mercato del lavoro e sulle liberalizzazioni. Non si può essere iperliberisti in alcuni settori e cercare di frenare su altri
CEFALÙ - «L'Italia è tornata in due mesi al centro della politica internazionale. E' fondamentale in Europa, ed è fondamentale nel rapporto con gli Stati Uniti d'America». Così il leader dell'Udc Pierferdinando Casini, a margine di un incontro in corso a Cefalù, ha commentato il colloquio di ieri tra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il presidente del Consiglio Mario Monti.
«Le parole non contano - ha detto Casini -, contano i fatti, i simboli. Le cose che tutti gli italiani hanno visto. Abbiamo un presidente degli Usa che guarda l'Italia e pensa possa svolgere un ruolo fondamentale in Europa».
Non bisogna tirarlo per la giacca, avanti sulle riforme - «Invito tutti a non tirare per la giacca il Governo da una parte o dall'altra. Monti è partito bene, sta facendo un buon lavoro, e i riconoscimenti internazionali sono fondamentali per la credibilità dell'Italia». Lo ha detto Pierferdinando Casini, incontrando i giornalisti a margine del convegno Winter School Udc in corso a Cefalù.
«Bisogna andare avanti sul mercato del lavoro e sulle liberalizzazioni - ha detto Casini -. Non si può essere iperliberisti in alcuni settori e cercare di frenare su altri. C'è un punto di raccordo e di compromesso possibile che il governo ha raggiunto con questo provvedimento, noi vogliamo che possa operare con la necessarie serenità. Non mi piace la resistenza che da alcune parti si ha in alcuni settori, e magari la spinta eccessiva in altri. Noi abbiamo fatto pochi emendamenti che servono a dare più forza a tutte le liberalizzazioni».
«Purtroppo in Italia c'è un riflesso condizionato per cui piacciono le liberalizzazioni degli altri e non mi piacciono le proprie - ha proseguito il leader dell'Udc -. Noi abbiamo fatto proposte concrete perché il processo vada avanti gradualmente ma per tutti e senza guardare in faccia nessuno».
«Troppe categorie e troppe corporazioni stanno assediando i partiti. Noi chiediamo ai partiti che sostengono il governo di resistere a queste spinte corporative perché se ciascuno di noi fa cassa di risonanza alle spinte corporative, le liberalizzazioni si impantanano. Noi dobbiamo far cassa di risonanza al governo. No a freni e resistenze. I partiti non sono taxi per frenare le liberalizzazioni su spinta delle corporazioni. Perché questo significa non aver capito nulla della nuova fase politica che abbiamo cominciato con Monti».
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