Carceri, Severino: Il Decreto non è resa dello Stato ai delinquenti
La difesa del Ministro della Giustizia: «E' pezzo di un mosaico, in arrivo altri interventi. Su porte girevoli il decreto ha già funzionato. Opg chiusi, persone pericolose non in libertà»
ROMA - Il decreto carceri, sul quale il Governo ha ottenuto oggi il voto di fiducia della Camera «non è una resa dello Stato né una legge scaricabarile». Il ministro della Giustizia Paola Severino ha replicato così alle polemiche di Idv e Lega Nord sul provvedimento.
A giudizio della guardasigilli la rappresentazione del decreto come «svuota-carceri» ha «suscitato un certo allarme. Io ci ho pensato molto, lo chiamerei salva-carceri perché le salva dal degrado». Quanto ai «distinguo» in aula da parte di alcuni esponenti della maggioranza che pure ha garantito la fiducia, «il Parlamento dovrebbe sapere - ha detto Severino - che oltre a questo decreto che affronta con urgenza il sovraffollamento c'è un altro provvedimento, un disegno di legge varato dal Consiglio dei ministri nel quale il problema carcerario viene affrontato in maniera più completa, con le misure alternative alla detenzione e con il lavoro carcerario». Insomma, per il ministro il decreto, sul quale la camera dovrà esprimere il voto finale martedì prossimo, «è solo un pezzetto del mosaico».
Un mosaico che vede «altri tre fronti aperti». Oltre al ddl, «il piano per l'edilizia carceraria e i fondi per la ristrutturazione di quelli esistente, perché ci sono carceri in cui non c'è l'acqua calda o non sempre funziona il riscaldamento», quindi c'è da garantire «la dignità delle persone».
Su porte girevoli il decreto ha già funzionato - Il decreto contro il sovraffollamento delle carceri contiene una norma alla quale il ministro della Giustizia Paola Severino è particolarmente legata: quella contro il cosiddetto fenomeno delle «porte girevoli», delle persone cioè che vengono arrestate per reati minori e rilasciate in pochi giorni, di norma dopo tre soli giorni di detenzione. Rispondendo alla Camera a una domanda sugli effetti avuti dal decreto, la guardasigilli ha detto: «Ho i dati solo da Catania, finora ha già pienamente funzionato. Nessuna persona, arrestata in flagranza di reato e in attesa di processo per direttissima per crimini non gravi, ha più messo piede in carcere».
Nella versione del decreto attualmente in vigore, la norma prevede la destinazione alle camere di sicurezza di caserme e questure degli arrestati in flagranza per reati minori. Il testo sul quale la Camera ha votato oggi la fiducia e che dovrebbe essere convertito in legge con il voto finale di martedì prossimo, è invece quello già approvato dal Senato che prevede l'assegnazione in via preferenziale ai domiciliari di queste persone, in attesa della convalida dell'arresto o del processo direttissimo.
Opg chiusi, persone pericolose non in libertà - Il ministro della Giustizia Paola Severino è tornata oggi a difendere la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, rispondendo alle domande dei giornalisti dopo il voto sulla fiducia alla Camera. «Nessuno di noi - ha detto parlando della norma che fissa la scadenza per gli Opg al 31 marzo del 2013 - ha mai pensato di rilasciare persone ancora socialmente pericolose. Siamo di fronte a una doppia tipologie: sono persone malate, che hanno commesso dei delitti. Il tema è curare al meglio queste persone, in strutture adatte».
«Andremo a incidere - ha detto ancora la guardasigilli - sulle persone non più socialmente pericolose, sul fenomeno dei cosiddetti ergastoli bianchi. Persone che sono state negli Opg, sono guarite, perché la scienza ci dice che si può guarire, ma restano negli Opg perché nessuno se ne prende cura, né le famiglie né le strutture sanitarie».
Ok della Camera alla fiducia: 420 sì, 78 no, 35 astenuti - La Camera ha concesso la fiducia al Governo sul decreto carceri promosso dal ministro della Giustizia Paola Severino. Il risultato del voto nell'aula di Montecitorio è stato di 420 favorevoli, 78 contrari, 35 astenuti.
A favore del provvedimento si erano pronunciati, in sede di dichiarazione di voto, Pdl, Terzo polo e Pd (ma con l'astensione dei deputati radicali). Contrari Lega e Idv. Il provvedimento era in seconda lettura, quindi è convertito in legge.
Tra i punti qualificanti del decreto, che il Governo ha chiesto di votare nello stesso testo già approvato dal Senato, la destinazione agli arresti domiciliari, in prima istanza, degli arrestati in flagranza per reati minori di competenza del giudice monocratico; la possibilità di scontare gli ultimi 18 mesi di pena residua ai domiciliari; la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari entro il 31 marzo 2013.
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