Il relitto sta già inquinando l'acqua del mare
Il portavoce del Ministro dell'Ambiente: Timore per gli «oli biologici altamente cancerogeni»
GROSSETO - Vernici, detersivi, oli idrodinamici e fluido dinamici, rifiuti di ogni genere e in grande quantità: non c'è soltanto il combustibile a minacciare l'isola del Giglio e l'Argentario. Varie sono le sostanze inquinanti che probabilmente, già dalla notte del naufragio della Costa Concordia si stanno mescolando con l'acqua del mare. Senza contare che le navi contengono abitualmente «oli biologici altamente cancerogeni, in quantità elevate», secondo quanto spiega Jacopo Giliberto, portavoce del ministro dell'ambiente, da ieri all'isola del Giglio. La presenza dei più pericolosi per la salute, tra questi oli, cioè policlorobifosfati e policlorotrifosfati, non è confermata, all'interno della Costa Concordia. Ma sicuramente vi sono gli oli idrodinamici e fluidodinamica per la scorrevolezza dei portelloni, per le valvole e altre strutture di bordo. L'inquinamento sulle coste dell'isola sembra dunque essere già iniziato.
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