Casini: Possibile un'intesa su costi della politica e Istituzioni
Il leader dell'UDC alla «Stampa»: Legge elettorale: pronti a mantenere l'indicazione del Premier. Mozione Pd-Pdl-Terzo Polo a sostegno di Monti. Al vertice non abbiamo discusso di lavoro e liberalizzazioni
ROMA - Pier Ferdinando Casini considera possibile un'intesa tra le principali forze politiche per quanto riguarda la riduzione dei costi della politica, la riforma elettorale, la riforma del bicameralismo e dei regolamenti parlamentari. Lo dichiara in un'intervista concessa a La Stampa.
«Abbiamo molto da fare: non si tratta solo di agire sui costi della politica, ma di riformare il bicameralismo, i regolamenti, la legge elettorale» precisa Casini, aggiungendo: «Io penso che un'intesa su questi punti sia possibile e a portata di mano. Sulla distinzione di ruoli tra Senato e Camera c'è larga condivisione. La riduzione del numero dei parlamentari di almeno cento dalla prossima legislatura e di un terzo a partire dalla successiva è assolutamente necessario. E sui regolamenti Luciano Violante ha messo a punto un progetto assai puntuale».
Quanto alla riforma elettorale, Casini si dichiara non pessimista: «Credo che un accordo sia possibile se tutti mettiamo sul tavolo le nostre proposte e ci prepariamo a discuterne in modo costruttivo. Noi per esempio siamo favorevoli a un sistema proporzionale con sbarramento alla tedesca e siamo pronti a mantenere l'indicazione del candidato premier prima del voto, in modo che i cittadini possano scegliersi il governo e non solo il partito».
Al vertice non abbiamo discusso di lavoro e liberalizzazioni - Durante l'incontro a palazzo Chigi tra Mario Monti e i leader dei partiti di maggioranza non si è discusso di liberalizzazioni, né di mercato del lavoro. Lo assicura in conferenza stampa Pier Ferdinando Casini, aggiungendo però che sul mercato del lavoro è «molto importante il dialogo tra Fornero e sindacati: il governo decida, ma dopo una approfondita consultazione con il sindacato».
Mozione Pd-Pdl-Terzo Polo a sostegno di Monti - Un mozione parlamentare, la più ampia possibile, per sostenere le ragioni della trattativa che il governo si appresta a sostenere a fine mese in sede Ue. E' una delle decisioni prese durante il vertice tra il premier Mario Monti e i tre leader di Pd, Pdl e Terzo polo, annunciata da Pier Ferdinando Casini nel corso di una conferenza stampa alla Camera.
«Gran parte delle nostre difficoltà - ha spiegato Casini - vengono non solo dal pregresso, ma anche dallo stato confusionale che c'è in Europa. Abbiamo convenuto sul fatto che il governo debba andare a Bruxelles con un supporto forte di una mozione parlamentare che sia la più ampia possibile».
«Una mozione che sia delle tre forze» che sostengono la maggioranza, ma che risulta aperta alle forze «che vorranno essere disponibili a questa intesa nazionale», ha aggiunto Casini.
Nella mozione verranno ricordati «gli impegni già deliberati dal governo Berlusconi», ma sui contenuti vige per ora la «riservatezza», per «rispetto nei confronti del governo». Certo, aggiunge Casini, le forze politiche che si sono incontrate oggi a Palazzo Chigi hanno convenuto sulla necessità che l'Italia non debba «svenarsi» senza che l'Ue si dia «nuove regole di governance», dal rafforzamento del fondo salva Stati al ruolo della Bce.
L'Italia con Monti, ha rilevato Casini, è «tornata a essere un interlocutore in Europa», torna a «un ruolo di protagonista», anche se parte da una «situazione difficile». I leader dei tre partiti si sono impegnati oggi a una sorta di pressing verso «le rispettive famiglie europee di appartenenza», dal Ppe ai socialisti, in modo da «spiegare il lavoro del governo».
Non è in agenda un nuovo incontro a palazzo Chigi tra i segretari e Monti, ma comunque potrebbe verificarsi nuovamente perché «questo non è un evento, è la normalità». E tutto questo perché l'attuale è già «una maggioranza politica, non esiste l'idea di un governo tecnico».
La mozione sarà scritta dai partiti con Moavero - La mozione parlamentare che i principali partiti presenteranno per sostenere il governo in sede Ue sarà scritta in raccordo con il ministro Moavero. E il titolare delle Politiche Ue incontrerà per questo «i responsabili esteri dei partiti».
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