28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Il vertice italo-tedesco

Monti convince la Merkel sul fondo salva Stati: Ora tassi più bassi

Dalla tappa berlinese del suo tour europeo Mario Monti torna con gli elogi pubblici di Angela Merkel. La Cancelliera tedesca disposta ad accelerare: più attenzione alla crescita

BERLINO - Molti complimenti reciproci, ma anche qualche apertura. Dalla tappa berlinese del suo tour europeo Mario Monti torna con gli elogi pubblici di Angela Merkel agli sforzi italiani e soprattutto con la disponibilità ad aumentare i versamenti iniziali nel fondo europeo salva Stati: dopo l'accelerazione temporale impressa lunedì al termine dell'incontro con Nicolas Sarkozy, oggi la Cancelliera si dice pronta a versare più capitali «se lo faranno anche gli altri».

Monti: L'Europa non deve più temere l'Italia - Un risultato ottenuto grazie al ragionamento che il Professore aveva già anticipato con l'intervista a Die Welt: l'Italia ha fatto tutto quello che poteva fare sul piano del consolidamento fiscale e sta impostando con altrettanta rapidità le riforme necessarie per la crescita. Ma tutto questo non basta se l'Europa, e la Germania in primis, non faranno quello che spetta loro, come dimostra lo spread stabile oltre quota 500, un livello che per il premier è ormai «ingiustificato». L'unico modo per fermare la speculazione è dunque rendere operativi, e in tempi rapidi, i meccanismi di stabilità europei. Perchè altrimenti a rischiare è tutta l'Europa, anche per la possibilità che monti un sentimento antitedesco e antieuropeo: tema affacciato da Monti e che - a giudicare dal numero di domande della stampa tedesca - ha colpito nel segno.
Il «riconoscimento» che Monti attende dall'Europa a fronte dei sacrifici chiesti agli italiani, che hanno fatto sì che l'Europa «non debba più temere l'Italia come possibile fonte di infezione per la zona euro», è dunque l'operatività dell'Esm. In conferenza stampa Monti usa una formulazione generica, chiede alla Ue «la messa in opera di quei meccanismi che facilitino la trasformazione di buone politiche in tassi di interesse più ragionevoli». Nell'incontro 'off the record' con la stampa tedesca non sarà più preciso. Ma la traduzione è l'operatività del fondo salva Stati, con la massima «potenza di fuoco» possibile. Perchè lo spread sempre elevato sta lì a testimoniare, è il ragionamento svolto dal Professore, che gli sforzi italiani e il percorso virtuoso innescato grazie all'avanzo primario da soli non sono sufficienti.

Un tasto, quello dei tassi di interesse «ingiustificati», sul quale Monti batte con un'insistenza nuova: del resto, fanno notare fonti di governo, sono già passati venti giorni da quando il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha fatto presente che un simile livello è sopportabile per non più di due mesi. Nè possono essere le misure per la crescita a risolvere la situazione a breve perchè, avverte il Professore, impiegheranno «diversi trimestri» prima di dare i loro effetti. Tempi che l'Italia non può aspettare, viste le aste di titoli di Stato che riprenderanno già nei prossimi giorni.
Detto questo, Monti ha insistito comunque sulla necessità di una crescita che «derivi da una struttura economica sana» e non sia «effimera» e fondata su disavanzo e inflazione. Crescita che per Monti si può ottenere con una maggiore integrazione del mercato europeo, e che per la Merkel passa invece per l'utilizzo dei fondi europei già previsti nel bilancio comunitario. Probabile che il tema sia affrontato più approfonditamente nel trilaterale del 20 gennaio a Roma insieme anche a Sarkozy. Perchè anche dall'incontro di Berlino viene confermata la presenza ormai stabile dell'Italia nell'Europa che pesa. Alla tv tedesca il premier ha spiegato infatti che un buon rapporto franco-tedesco è «condizione necessaria ma non sufficiente» per l'Europa. E la Cancelliera, rispondendo ad una preoccupazione di Monti espressa a «Die Welt», ha assicurato che le economie più piccole «non saranno escluse» dal processo decisionale.

Alla fine Monti definerà «armonico» il colloquio, forse perchè pare siano stati anche evitati il tema eurobond e la «licenza bancaria» per l'Esm, ovvero i meno graditi ai tedeschi. Si è parlato invece in conferenza stampa di Tobin Tax, tema che Monti affronterà senz'altro nell'ultima tappa del tour europeo, a Londra da David Cameron. Monti ribadisce l'utilità di una tassazione sulle transazioni finanziarie in questo momento storico, ma «ha un senso nell'Europa a 27», non tanto nella sola eurozona, figuriamoci in un solo Paese. La Merkel si dice invece favorevole alla sua introduzione anche nella sola area euro, ma è una posizione a titolo personale, precisa, vista l'opposizione degli alleati del partito liberale.