29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
La Politica in TV

RAI: nei talk no alle intercettazioni con attori

Approvata una disposizione al testo Butti, Pd contario: «perché non si può vietare alla Rai quello che non è vietato in altre emittenti»

ROMA - Stop alle docu fiction, sebbene in Rai, dopo l'uscita di Michele Santoro e la fine di AnnoZero, nessun programma le usi. E' quanto prevede una disposizione dell'atto di indirizzo all'esame della Commissione di Vigilanza. Norma voluta dal Pdl, il testo è di Alessio Butti, e sulla quale l'opposizione è contraria.

La disposizione numero 13 prevede che «all'interno di programmi di approfondimento giornalistico» e anche nei Tg si evitino «metodologie e tecniche capaci di manipolare in maniera non riconoscibile allo spettatore il contenuto delle informazioni. Nella fattispecie rientrano le interpretazioni, a opera di attori professionisti, delle conversazioni telefoniche intercettate». Bocciati gli emendamenti dell'opposizione e il Pd attacca: «Si crea un problema per i programmatori di contenitori. Butti ha in mente Santoro, che non c'è più (e nemmeno Dandini, dovrebbe bere champagne ogni sera), allora perché infliggere questa punizione» all'azienda «fare in modo che un conduttore che non è Santoro faccia i conti con queste norme?».

E poi «non possono farlo gli attori professionisti, allora potrebbero quelli non professionisti o chiunque?». La norma non va, dice Paolo Gentiloni, «perché non si può vietare alla Rai quello che non è vietato in altre emittenti, la legge viene prima delle nostre decisioni» e comunque «finché la pubblicazione delle intercettazioni è legale è una norma che non ha senso».