Berlusconi: Il declassamento dell’Italia è colpa dei giornali
Anche Tremonti minimizza, ma oggi vede le parti sociali per ragionare su quella mancata crescita che le Agenzie di rating, ma anche la Confindustria, rimproverano al governo. Maurizio Lupi: «Abbiamo messo in campo una manovra 77mila euro, che cosa volevano di più?». Il Premier: «Instabilità? Ma se ho sempre avuta la fiducia del Parlamento». Standard & Poor: «Senza crescita non andate lontano»
ROMA - Berlusconi non manda giù la bocciatura notturna di Standard & Poor. Il giudizio negativo sulla manovra lo ha colpito particolarmente anche perché non se lo aspettava. A Palazzo Chigi nei giorni scorsi era aumentata l’apprensione dopo che Moody’s aveva avvertito che aveva messo l’Italia sotto osservazione, ma poi il presidente del Consiglio si era sentito rassicurato dall’autorevole via libera alla manovra di Bruxelles e del Fondo Monetario Internazionale.
«La prima reazione a caldo proveniente dall’area della maggioranza è stata di Maurizio Lupi, che dai microfoni del Gr1 ha ripetuto per ben due volte quasi incredulo «abbiamo fatto una manovra da 77 miliardi di euro, che cosa potevamo fare di più?».
Pochi minuti dopo è giunto, con una nota, lo sfogo di Berlusconi: «La colpa è dei media e il giudizio è inoltre viziato da considerazioni politiche».
Berlusconi: «Ma quale instabilità politica?» - «Il governo ha sempre ottenuto la fiducia dal Parlamento, dimostrando così la solidità della propria maggioranza. Le valutazioni di Standard & Poor's sembrano dettate più dai retroscena dei quotidiani che dalla realtà delle cose e appaiono viziate da considerazioni politiche. Vale la pena di ricordare che l'Italia ha varato interventi che puntano al pareggio di bilancio nel 2013 e il governo sta predisponendo misure a favore della crescita, i cui frutti si vedranno nel breve-medio periodo». E' quanto si legge in una nota della presidenza del Consiglio dei ministri.
Oggi Tremonti cerca di correre ai ripari - Mentre era atteso il giudizio di Moody's (che invece ha rinviato il suo verdetto ad ottobre), a bacchettare l'Italia è arrivata stanotte Standard and Poor's che ha tagliato il rating sul debito italiano da A+ ad A. Una decisione che non potrà non avere un impatto sulle già turbolente Borse europee, in particolare Milano. Al ministero dell'Economia minimizzano, secondo fonti riportate su La Stampa, la decisione di S&P era scontata. Il Tesoro si sta intanto preparando a rivedere al ribasso le stime del Pil con la Nota di aggiornamento al Def. E oggi è previsto un nuovo round a via Venti Settembre tra governo e parti sociali, proprio sul «nodo» della crescita.
Standard & Poor: «Non c’è crescita e siete divisi» - Quella crescita, invocata da più parti, è uno dei motivi alla base del verdetto di S&P (oltre alla fragilità della coalizione di centrodestra e alle divisioni in Parlamento): secondo l'agenzia di rating, le misure di austerità appena varate dal governo con una manovra complessiva da 60 miliardi, si tradurranno in una crescita ancora più debole per l'economia italiana che renderanno «più difficile il raggiungimento degli obiettivi posti dal governo» in termini di risanamento.
Fra trenta giorni anche il verdetto di Moody’s - Quanto a Moody's, pur avendo rinviato il suo verdetto ad ottobre, ha lanciato un grave avvertimento dando un primo giudizio sull'impatto che la manovra avrà su Regioni ed enti locali perché appesantisce «ulteriormente» i bilanci di governatori e sindaci. Anche Moody's lo scorso giugno aveva spiegato che l'eventuale taglio del rating è legato ai rischi insiti nella crescita, all'andamento dei mercati finanziari e alla capacità del governo di ridurre il deficit. «Le prospettive di crescita per l'economia del Paese nei prossimi anni - aveva ammonito l'agenzia di rating - saranno decisive per determinare le entrate del governo e gli obiettivi di risanamento».
L’Italia è passata da A+/A ad A/A con outlook negativo - Con una decisione inattesa, Standard and Poor's ha deciso di tagliare il rating sul debito italiano, portandolo da A+/A-1+' ad 'A/A-1, con outlook negativo.
Il downgrade, riferisce l'agenzia di rating, riflette la valutazione sulle prospettive di crescita economica dell'Italia e l'opinione che la coalizione di governo troppo fragile e le differenze politiche interne al parlamento continueranno a limitare la capacità di risposta dell'esecutivo alle sfide interne e alla crisi economica.
Il governo è troppo riluttante ad affrontare i nodi del paese
Per standard & Poor i governanti italiani sono riluttanti ad affrontare alcune questioni chiave, «come gli ostacoli strutturali alla crescita, il basso tasso di partecipazione al lavoro, e mercati dei servizi e del lavoro troppo rigidamente regolati».
Schizza a 387 punti lo spread tra Btp e bund tedeschi - Si allarga lo spread tra btp decennali e bund tedeschi dopo la decisione di Standard and Poor's di declassare il rating sul debito dell'Italia. Questa mattina il differenziale tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi con scadenza a 10 anni, secondo Tradeweb Market Data, si attesta a 387 punti base. Ieri lo spread si era attestato sui 380 punti.
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