28 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Giovedì l'audizione di Giulio Tremonti

L'Opposizione avverte il Governo: giovedì proposte concrete

Il Pd è preoccupato dai tagli al welfare, chiede chiarimenti sulla lettera della BCE

ROMA - Le opposizioni affilano le armi. In vista dell'audizione di Giulio Tremonti giovedì davanti alle commissioni congiunte di Camera e Senato, alle quali sarà presente tutto lo stato maggiore dei gruppi di Pd, Idv e Terzo polo, si intensificano le richieste di chiarimento sui rapporti con la Bce e sulle misure concrete che l'esecutivo intende varare per arrivare all'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013.

Le indiscrezioni filtrate sui contenuti della lettera che Draghi e Trichet hanno inviato al governo nei giorni scorsi, con dettagliate richieste per rassicurare i mercati sulla tenuta dei conti italiani, e quelle su possibili interventi sul welfare e sul sistema pensionistico preoccupano in particolare il Pd che con le parole di Rosy Bindi attacca l'esecutivo che «affida il risanamento e addirittura la possibilità della ripresa della crescita, all'abbattimento del sistema del welfare intaccando pesantemente i diritti dei cittadini». «E' evidente dai contenuti della lettera di Trichet e Draghi inviata a Berlusconi dell'invasività inedita rispetto ad una condizione ordinaria della vita politica e democratica di un Paese», denuncia Francesco Boccia, «per questa ragione ci aspettiamo che le decisioni dell'esecutivo si attengano ad un comportamento rigoroso e ispirato alla massima trasparenza. Giovedì ci attendiamo che il ministro Tremonti si presenti alle Camere con proposte concrete nell'esclusivo interesse del Paese».

Il Pd è poi particolarmente sensibile sui temi del lavoro e infatti commentando le misure suggerite al governo italiano dalla Bce sottolinea come «l'agenda dettata contiene misure utili, come le liberalizzazioni, ma anche misure che, con l'obiettivo di fare cassa, compromettono l'equità e le prospettive di crescita potenziale, dice Stefano Fassina, secondo il quale «l'insistenza della Bce su un'ulteriore precarizzazione del mercato del lavoro ha l'obiettivo di indebolire il potere negoziale del sindacato». La ricetta del Pd è un'altra: «Di fronte all'emergenza, Berlusconi e Bossi devono chiedere di partecipare alla salvezza del paese anche ai loro referenti sociali con misure efficaci contro l'evasione fiscale, con l'innalzamento della tassazione sulle rendite finanziare».

Ancora più tranchant Antonio Di Pietro che torna a parlare di paese «commissariato e sotto tutela» e che rivendica il ruolo del «Parlamento che ha il diritto e il dovere di decidere dove affondare le forbici. Nelle Commissioni che riuniranno giovedì si deve discutere di tutto ciò - chiede il leader di Idv -: di come rendere più giusta e più funzionale la manovra di Berlusconi e Tremonti che è iniqua e controproducente, perché il peso della crisi e quello degli errori del governo non possono ricadere sempre sulle spalle di chi già sta pagando da anni e anni».

Il Terzo polo conferma invece la disponibilità al dialogo: «Credo sia opportuno sederci al tavolo del Governo e ragionare insieme», spiega Italo Bocchino che però smentisce l'ipotesi di un riavvicinamento alla maggioranza, «noi di Fli su Berlusconi abbiamo già espresso il nostro giudizio. Auspicando, come si sa, un passo indietro. Ma visto che non ha alcuna intenzione di procedere in tale direzione, e visto che la nazione vive ore drammatiche, francamente non ci sembra il caso di continuare a litigare».