L'avvetimento del PD: Se il Pdl insiste barricate in aula
Ma in pochi credono ad un voto alla Camera entro l'estate su nuova legge
ROMA - Il Pd preannuncia «barricate» se il Pdl darà seguito alla accelerazione sul ddl intercettazioni il cui iter sta per ripartire a Montecitorio. «Il Pd - ha avvertito il responsabile Giustizia Andrea Orlando- per imporre altre priorità nella discussione parlamentare. E comunque farà le barricate contro ogni tentativo di blitz di Berlusconi e dei suoi di forzature per far passare le loro proposte».
Ieri la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, a maggioranza, ha accolto la richiesta del gruppo Pdl di prevedere uno spazio in aula per il ddl intercettazioni l'ultima settimana di luglio. Ultimo punto all'ordine del giorno di una settimana di lavori in cui prioritario sarò esame e approvazione della manovra. I tempi non brevi che si prevedono sulla manovra unita alla fragilità dei numeri della maggioranza alla Camera, inducono a ritenere tutt'altro che scontato il voto dell'aula di Montecitorio sulle intercettazioni prima della pausa estiva dei lavori parlamentari.
Tanto più che, se come tutto lascia prevede, il Pdl è intenzionato ad incidere profondamente rispetto al testo già approvato dal Senato, in ogni caso il ddl intercettazioni pare destinato comunque a un secondo passaggio a palazzo Madama, ammesso e non concesso il voto entro l'estate a Montecitorio.
«Credo che ci siano davvero poche probabilità - ha sottolineato Orlando, intervistato da La Repubblica- che le nuove norme siano approvate alla Camera come vorrebbe il Pdl. Noi siamo pronti ad opporsi ad ogni forzatura».
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