Costa: Serve anche il contributo della Concia
«Non si cerchi un'apripista per dividere la maggioranza»
ROMA - La legge sull'omofobia serve, ma non deve essere un provvedimento manifesto. E necessita del contributo di tutti, in primis di Paola Concia, che si è dimessa da relatrice di maggioranza del suo testo, bocciato in Commissione. Lo dice Enrico Costa, Pdl, ora relatore di maggioranza di un nuovo testo, parlando in Aula prima della discussione generale.
La linea della maggioranza, premette, «non è di chiusura su adeguate forme di tutela per soggetti vittime di reati» ma è su alcuni punti del testo Concia, in particolare le aggravanti, che non c'era condivisione. Ora, ha concluso, chi propone un testo si deve «sottrarre alla tentazione di avere una legge manifesto, di provare a dividere la maggioranza e di avere una legge apripista per altre controversie modifiche del nostro ordinamento». Dall'altra parte occorre che non ci siano «pregiudizi» che si arrivi ad un testo con «l'apporto di tutti, in primo luogo di Paola Concia che oggi meriterebbe di essere relatrice, e non solo di minoranza».
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