Napolitano ad Abu Mazen: Negoziati prima della decisione ONU
«Il presupposto per la nascita dello Stato palestinese è il riconoscimento d'Israele»
BETLEMME - Lo ha detto ieri in Israele, lo ha ripetuto oggi nei Territori palestinesi: il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ritiene che il conflitto israelo-palestinese possa essere risolto da una decisione delle Nazioni Unite di settembre che - come prospettato dalla leadership palestinese - riconosca l'indipendenza della Palestina a prescindere dall'andamento dei rapporti con Israele.
«Ci auguriamo - ha detto Napolitano nel corso di una conferenza stampa congiunta a Betlemme con il Presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen - che i prossimi mesi siano mesi fecondi di risultati nel senso di un rilancio della prospettiva negoziale e dei tentativi per giungere finalmente a un accordo di pace. Conta non stare ad aspettare quel che potrà accadere a settembre, ma quel che può succedere ora, a maggio, a giugno, a luglio, per riaccendere una speranza di soluzione al conflitto israelo-palestinese».
«L'idea della nascita di uno Stato palestinese ha sempre come presupposto che esso voglia vivere in pace accanto a Israele», ha detto ancora Napolitano in implicito riferimento alla posizione di quelle componenti politiche palestinesi, come Hamas, che non riconoscono l'esistenza di Israele. La prospettiva di due popoli e due Stati «è riconosciuta dai governanti israeliani, anche - ha sottolineato il Capo dello Stato - dagli attuali governanti israeliani. Si tratta di farne discendere degli accordi che portino a questa soluzione». Napolitano ha inoltre sottolineato che sono «molto significative» le riflessioni di Abu Mazen che, dopo l'accordo tra il Fatah e Hamas, ha parlato di un prossimo «governo del Presidente» palestinese composto da tecnici e guidato, per quanto riguarda i negoziati con Israele, dallo stesso presidente dell'Anp.