4 maggio 2024
Aggiornato 05:00
I più rappresentati sono gli ex Fli

Tormenti, addii e ritorni: le storie dei nuovi sottosegretari

Tre decisero il voto il 14 dicembre, quattro rafforzarono la maggioranza

ROMA - I più rappresentati sono gli ex Fli, ben quattro sottosegretari su nove posti disponibili. Ma ci sono ex Pd, Api, Libdem, Idv. E' la squadra dei nove sottosegretari, uniti quasi tutti da un comune destino: un 2010-2011 travagliato, segnato da numerosi cambi di casacca e pubblici tormenti. Tre dei sette deputati risultarono determinanti nel voto dello scorso 14 dicembre, gli altri quattro si sono aggiunti nel corso della campagna di rafforzamento della maggioranza voluta da Silvio Berlusconi. Antonio Gentile a parte, senatore del Pdl da sempre, ecco in breve il percorso degli altri otto.

Aurelio Misiti, neo sottosegretario alle Infrastrutture. Eletto nelle liste dell'Italia dei valori, dopo un anno e mezzo passa nel gruppo Misto, poi nella componente Movimento per le autonomie-Alleati per il Sud. Non vota la fiducia al governo Berlusconi lo scorso 14 dicembre, poi passa in maggioranza nel voto sul caso Ruby a febbraio.

Luca Bellotti, neo sottosegratario al Welfare. Eletto con il Pdl. Finiano doc, entra in Fli a luglio seguendo Fini, per il quale «mi butterei nel fuoco». Organizza la decisiva tappa di Mirabello e vota la sfiducia a Berlusconi. Poi, a febbraio, rompe con Fli e torna nel Pdl.

Roberto Rosso, neo sottosegretario all'Agricoltura. Eletto nelle liste del Pdl. Passa a Fli un mese prima del voto di sfiducia del 14 dicembre. Dopo aver votato contro l'esecutivo, dopo circa tre mesi di militanza finiana a febbraio incontra il Cavaliere a Palazzo Grazioli e torna nel Pdl.

Catia Polidori, neo sottosegretario allo Sviluppo economico. Eletta nelle liste del Pdl. Segue Fini nello strappo, salvo decidere il 14 dicembre mattina di votare la fiducia al governo e lasciare contestualmente Fli, aderendo ai Responsabili. Lei, Moffa e Siliquini risultano determinanti per la sopravvivenza dell'esecutivo.

Daniela Melchiorre, neo sottosegretario allo Sviluppo Economico. Eletta nelle liste del Pdl, dopo un breve passaggio nel Misto costituisce un sottogruppo, 'Liberaldemocratici-Repubblicani'. Si colloca all'opposizione del governo, vota la fiducia lo scorso 14 dicembre, è fra i fondatori del Terzo Polo antiberlusconiano il 15 dicembre all'hotel Minerva, a Roma. Ma poi rompe e poche settimane fa rientra in maggioranza.

Bruno Cesario, neo sottosegretario all'Economia. Entra in Parlamento con il Partito democratico. Passa nel Misto, quindi entra nell'Api di Rutelli. Otto mesi, poi lascia il sottogruppo dell'Api e torna nel Misto, non iscritto a nessuna componente. Il 14 dicembre vota la fiducia al Cavaliere e aderisce a Ir.

Gianpiero Catone, neo sottosegretario all'Ambiente. Eletto con il Pdl. Nell'autunno del 2010 lascia Berlusconi e aderisce a Fli. Poi, il 13 dicembre, dopo tre mesi di militanza futurista si sfila dal fronte della sfiducia e annuncia il sostegno al governo. Dal 20 gennaio fa parte dei Responsabili.

Riccardo Villari, senatore e neosottosegretario ai Beni culturali. Eletto nel Pd. Protagonista di un braccio di ferro durissimo per la presidenza della Vigilanza Rai, sostenuto dal centrodestra a dispetto del volere dei democratici. Rompe con il Partito democratico e passa al Misto e, quindi, al gruppo di Coesione nazionale.