25 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Fine di una fase storica?

Berlusconi e la successione: Mai detto che tocchi ad Alfano

Malumori della Lega dopo le indiscrezioni uscite dopo la cena con la stampa estera

ROMA - La notizia è di quelle che segnerebbero la fine di una fase storica: Silvio Berlusconi non avrebbe intenzione di ricandidarsi come premier alle prossime elezioni, favorendo invece l'ascesa di Angelino Alfano. Notizia tale da meritare un posto in prima pagina su un quotidiano come il Wall Street Journal, ma tale anche da suscitare agitazione in tutto il centrodestra e nella Lega in particolare, la cui reazione sarebbe stata immediata. Tanto che già ieri sera sono arrivate le prime smentite, da parte del coordinatore Pdl Denis Verdini e del portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti. A scanso di equivoci, oggi lo stesso premier avrebbe rettificato: «Mai detto che Alfano è il successore: è una persona capace, ma decide il partito perché il Pdl è un partito democratico». E lo stesso Alfano si defila: «Sono convinto che il presente di Berlusconi sarà ancora molto lungo e che ogni discussione che riguardi il futuro è assolutamente prematura».

MALUMORE LEGHISTA - Tutto nasce dalla cena con i corrispondenti della stampa estera di lunedì sera. Conversazione che sarebbe dovuta rimanere riservata, «off the record», come si dice in gergo. Ma qualcosa trapela: «Se servirò come padre nobile per le elezioni, lo farò», avrebbe detto Berlusconi. «Potrei essere il capolista del mio partito, ma non voglio nessun ruolo operativo». Meglio puntare su un giovane candidato premier, avrebbe spiegato Berlusconi, indicando il gettonatissimo ministro della Giustizia Angelino Alfano. Nome però che non sarebbe gradito al principale alleato della Lega: troppo a sud l'origine anagrafica del 'delfino' (il Guardasigilli è siciliano) e troppo «garantista» per gli slogan elettorali del Carroccio. Ma soprattutto Umberto Bossi punta su Giulio Tremonti come futuro leader, o magari direttamente su un leghista 'istituzionale' come Bobo Maroni. Concetti che il leader leghista avrebbe espresso direttamente, via telefono, allo stesso Berlusconi.

LA PRECISAZIONE DEL PREMIER - Sia come sia, dopo le precisazioni di ieri sera di Verdini e Bonaiuti e l'ulteriore nota del portavoce del premier rilasciata questa mattina («Solo ipotesi forzate dalla stampa«), nel pomeriggio arriva la precisazione dello stesso Berlusconi. Nel vertice di maggioranza a palazzo Grazioli avrebbe infatti chiarito, riferiscono i presenti, che appunto Alfano non è il successore designato e che sarà il partito a decidere. Anche perchè, avrebbe chiosato Berlusconi, «sarebbe il massimo che oltre a tutto ciò che mi attribuiscono, mi prendessi anche la colpa su chi verrà dopo di me».