Berlusconi presiede Cdm di ragazzi: I giudici non mi fanno fuori
Il Premier: «Vorrei mollare, ma devo fare le riforme»
ROMA - «Scegli un ministero», dice Silvio Berlusconi alla giovane premiata a Palazzo Chigi per il progetto Campus mentis. Lei vorrebbe le Pari opportunità, ma la poltrona è già occupata. Non da Mara Carfagna, ma da un'altra giovane presente alla cerimonia nella sede di governo, che ha avuto una 'coda ministeriale' con la visita nella sala del consiglio dei ministri. Guida è il Cavaliere, che prima invita i giovani a scegliere una poltrona ministeriale, poi regala barzellette e aneddoti, come raccontano due premiati di Microsoft, soddisfatti perché il colosso informatico ha creduto fin dall'inizio nel progetto di Giorgia Meloni.
Seduti intorno al tavolo del consiglio, Berlusconi dispensa consigli e incita i ragazzi a insistere: «Con tenacia, come ho fatto io. Vedete, hanno provato a farmi fuori in ogni modo, da quindici anni. Ci hanno provato i giudici, poi l'opposizione, ora ancora i giudici che non avendo altro prendono cose inesistenti e false come pretesto».
Berlusconi lo dice spesso, guidare il Paese è faticoso. E, come sovente accade, lascia intravedere la possibilità di un passo indietro: «E' dura, mollerei tutto. Ma devo andare avanti e fare le riforme che servono». I giovani vanno via, la ragazza delusa per aver 'perso' il ministero delle Pari opportunità ed essere stata dirottata ai Rapporti con il Parlamento ritrova il sorriso quando all'uscita da Chigi qualcuno scherza: «Non mi sembri proprio Elio Vito...».
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