19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Il Premier parla alla manifestazione di Scilipoti

Berlusconi: Vinceremo le amministrative. Un dovere accogliere gli immigrati

Fiducioso il Premier: «Presto maggioranza a quota 330. Completeremo la legislatura e le riforme»

ROMA - Alla fine anche Silvio Berlusconi è costretto ad ammettere pubblicamente che qualcosa negli ultimi giorni non è andata. Certo, senza calcare troppo la mano. Ma il premier, in collegamento telefonico con una manifestazione organizzata dal «responsabile» Domenico Scilipoti, ha accennato alle bagarre in aula e ha invitato i suoi a non cadere più nelle provocazioni dell'opposizione e a pensare soltanto «a votare». Martedì, d'altra parte, non si scherza e in calendario c'è il conflitto di attribuzione per il caso Ruby e il ddl sul processo breve.

Completeremo legislatura e riforme - Per il resto, però, il Cavaliere ha mantenuto fede al canovaccio della professione di ottimismo. Berlusconi si è detto convinto che il governo completerà la legislatura e le riforme a cominciare da quella della giustizia che è «necessaria» perché «non si pò andare avanti così». Ma da cambiare c'è anche l'architettura costituzionale che attualmente «non è da Paese moderno», ivi compresa la Consulta.

Presto 330 Deputati - Il presidente del Consiglio, senza mai farvi cenno esplicitamente, ha scacciato anche l'ipotesi di elezioni anticipate che è tornata a circolare dopo il giro di «consultazioni» di Napolitano. La sua risposta? «Siamo vicini al traguardo dei 330 deputati». E non solo. Berlusconi punta molto su una vittoria alle imminenti elezioni per dimostrare di essere ancora saldamente in sella al netto dei suoi processi. «Sono convinto - ha assicurato - che vinceremo le amministrative».

E mentre il Pdl è in subbuglio, per le rimostranze degli ex Fi che sentono di non avere un giusto peso mentre considerano eccessivo quello degli ex An, il premier trova il modo di 'coccolare' Scilipoti, promettendogli di impegnarsi sulle sue due proposte per l'istituzione di un dipartimento sulla conciliazione bancaria e un altro sulle medicine omeopatiche.

Il presidente del Consiglio si è però a lungo soffermato anche sull'emergenza immigrati, anche in vista della sua trasferta di lunedì a Tunisi. Berlusconi ha ricordato che il vento forte e il mare grosso hanno bloccato le operazioni di sgombero di Lampedusa, ma ha assicurato che «stasera o al massimo domani» l'isola sarà restituita ai suoi cittadini. Il premier ha rivendicato il «pragmatismo» con cui il governo sta affrontando la situazione ma ha anche parlato del dovere dell'accoglienza. «Dobbiamo ricordarci anche noi - ha sottolineato - di essere stati un paese di migranti e quindi dobbiamo anche mettere in atto quelle azioni di comprensione e generosità e di ospitalità che sono propri di un paese civile e cattolico». La Chiesa apprezzerà, la Lega chissà.