28 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Crisi libica

Ribelli a Brega. Inchiesta Nato su vittime raid

Frattini lunedì vedrà il responsabile esteri del Cnt. Fa ancora notizia, infine, la defezione «eccellente» di Mussa Kussa

TRIPOLI - Sul terreno gli insorti libici sono tornati ad avanzare mentre la Nato ha aperto un'inchiesta sul raid di ieri che avrebbe fatto almeno 15 vittime «amiche» tra insorti e civili. Tripoli intanto rifiuta qualsiasi protesta di cessate il fuoco mentre la stampa britannica rilancia voci su un tentativo di trattativa condotto da saif al islam con britannici e italiani.

La riconquista di Brega, annunciata in mattina da un comunicato dei ribelli sembra cosa fatta. Reporter dell'emittente araba al Jazeera danno la riconquista per avvenuta e solo pochi uomini di Gheddafi sarebbero ancora in città. La Nato, intanto, ha deciso di aprire un'inchiesta sul raid di ieri tra Brega e Ajdabiya che avrebbe appunto fatto almeno 15 vittime «amiche». ,Secondo prime ricostruzioni, le forze di Gheddafi si sarebbero infiltrate tra i fuoristrada dei ribelli, sparando poi in aria, inducendo i jet della Nato a bombardare il convoglio.

Sul fronte della diplomazia, mentre la Farnesina conferma che lunedì mattina il ministro degli Esteri Franco Frattini incontrerà il responsabile per la politica estera del Consiglio Nazionale di Transizione libico, Ali al Issawi, è di questa mattina la notizia di contatti e trattative a cui starebbe lavorando Saif al islam, il figlio di Gheddafi. Saif, dice la stampa britannica, starebbe cercando di entrare in contatto con l'intelligence britannica e italiana, tanto da alimentare il sospetto che sia pronto ad abbandonare il padre. Stando a quanto riferisce oggi il Mail, i britannici avrebbero escluso qualsiasi ruolo per Saif nel futuro della Libia, affermando invece di essere pronti ad ospitarlo qualora decidesse di abbandonare il regime.

Fa ancora notizia, infine, la defezione «eccellente» di Mussa Kussa. Il leader libico Muammar Gheddafi sarebbe rimasto «senza parole, scioccato» dalla sua fuga secondo quanto riferito al quotidiano panarabo al Sharq al Awsat da fonti vicine al colonnello. Le stesse fonti affermano che anche il capo dell'intelligence libica, Bouzeid Dorda, il Presidente del Parlamento, Abu al-Qasim al-Zawi, e il premier al Baghdadi al-Mahmudi starebbero per voltare le spalle a Gheddafi, insieme altri tre alti funzionari del regime. Ma il colonnello, oltre a non avere alcuna intenzione di arrendersi, passa al contrattacco e alle ritorsioni. Secondo quanto scrive il Telegraph, Mussa Kussa teme per la sua famiglia e già sua moglie sarebbe stata catturata dalle forze del regime di Tripoli e sottoposta a interrogatorio.