24 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Gvoerno

Stretto tra veti e pressing slitta il rimpasto

Romano vuole l'Agricoltura, la Lega chiede garanzie, il Premier vede il Ministro Galan

ROMA - I siciliani. I Responsabili. I leghisti. Tanti capannelli che animano il Transatlantico, un unico argomento: chi entra nel governo. E, soprattutto, quando. Silvio Berlusconi ne parla con Umberto Bossi, in ballo c'è una poltrona di peso come quella dell'Agricoltura. Ambisce a quel posto Saverio Romano, prova a difenderlo Giancarlo Galan, che oggi ha incontrato il Cavaliere. Frena il Carroccio, in attesa del via libera alle sue richieste nella partita delle nomine. E, per ora, slitta con ogni probabilità l'atteso rimpasto di governo.

Quando i nuovi ingressi si registreranno non lo sa, forse, neanche il premier. E d'altra parte chi nel partito segue l'allargamento della maggioranza va consigliando da tempo Berlusconi: non fare nulla finché non avremo numeri rassicuranti a Montecitorio. Gli appetiti sono tanti, si sa, accontentare tutti non è facile. C'è, come detto, Romano che mira all'Agricoltura. C'è il possibile passo indietro di Sandro Bondi. C'è la casella lasciata vacante da Andrea Ronchi (che, fra l'altro, oggi non ha partecipato al voto di fiducia).

In Transatlantico c'è chi indica in martedì la prima data utile per rimettere mano all'esecutivo. Domani, fra l'altro, anche in presenza di un accordo nella maggioranza non sarebbe opportuno far giurare ministri nel giorno del funerale del militare morto in Afghanistan. La tensione è alle stelle soprattutto fra i Responsabili, non tutti sostengono l'ascesa di Romano.
Un'ascesa osteggiata fino a oggi anche dai leghisti. Emblematica, a tal proposito, la battuta di Umberto Bossi: «Bricolo ha già la faccia da contadino». Se però l'ex Udc siciliano dovesse spuntarla, è già pronto il nome di un sottosegretario del Carroccio all'Agricoltura: è il piemontese Fogliano. Il quale avrebbe un unico prioritario: vigilare sulla questione delle quote latte.