27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Il Pd risponde picche all'invito del premier a Bersani

«Il tempo di Berlusconi è scaduto, e così la sua proposta»

«Il Cavaliere è un giocatore che vuole continuare a giocare quando la partita è già finita»

ROMA - Tempo scaduto, secondo il Pd, per la proposta di Silvio Berlusconi a Bersani sul lavoro comune per la crescita. Lo dice Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria Pd, commentando a Radio Popolare l'appello del Premier a Bersani per lavorare insieme sulla crescita del Paese.
«L'onorevole Berlusconi mi sembra un giocatore di calcio che vorrebbe continuare la partita anche quando il tempo scaduto. Il tempo del suo governo è scaduto. Berlusconi ha avuto tre anni per fare le cose che dice e non le ha fatte. Inoltre è scaduto anche il tempo della sua credibilità. Berlusconi è alla ricerca disperata di una via d'uscita», osserva.

MIGLIAVACCA: MODIFICARE LA COSTITUZIONE? LA LIBERTA’ ECONOMICA E’ GIÀ GARANTITA - Sulla proposta di Berlusconi di modificare l'articolo 41 della Costituzione, Migliavacca aggiunge: «Il problema economico dell'Italia non è la Costituzione che, comunque, garantisce ampiamente la libertà di iniziativa economica. Quanto alla patrimoniale, penso che si ponga il tema della redistribuzione del reddito, e quindi del concorso da parte chi ha di più ai sacrifici per ridurre il debito pubblico, al di là dello strumento che può essere opinabile».

MICHELE VENTURA: SÌ ALLA CRESCITA MA SENZA BERLUSCONI - Agli esponenti del Pd non piace la proposta lanciata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di un patto bipartisan «per la crescita». «C'è qualcuno in questo Paese - commenta in una nota Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati democratici - che può rifiutare un piano per la crescita? No. Ma c'è qualcuno che può pensare di affidarne l'attuazione a Silvio Berlusconi sperando che invece di occuparsi dei fatti suoi si possa impegnare per l'Italia come ha dimostrato di non sapere o di non potere o di non voler fare in questi due anni di governo? Noi no!».

PER DIFENDERSI DA RUBY SI E’ DIMENTICATO IL FISCO - «Abbiamo approvato a larga maggioranza alla Camera, lo scorso dicembre, la mozione del Pd sul fisco. Ma prima e dopo quella data - ricorda Ventura - tutte le istituzioni sono state piegate e bloccate dal Ruby-gate. Berlusconi fa la sua solita propaganda evocando per titoli temi importanti (dall'aiuto alle aziende e ai giovani) che non ha mai voluto affrontare. E ora col Federalismo, come fanno notare i media imprenditoriali, le tasse diminuiscono per chi ha seconde case e aumentano per chi investe e crea lavoro. Non s'inventi revisioni di articoli della Costituzione, gli strumenti per far crescere il Paese ci sono, ma questo governo - conclude - non è stato capace».