2 maggio 2024
Aggiornato 14:30
Dopo le pressioni USA su Amazon e altri

Wikileaks cerca casa

E l'avrebbe trovata in un server in una montagna svedese

ROMA - WikiLeaks cerca casa, anzi case; e l'avrebbe trovata in un bunker dentro una montagna svedese, o meglio nel server protetto dal bunker. Il sito di Julian Assange (lui stesso ricercato ormai a livello internazionale) è stato buttato fuori da Amazon.

Com e anche Tableau Software, una compagnia che offre visualizzazione pubblica di dati, ha tolto dal suo sistema i famigerati dispacci delle ambasciate Usa nel mondo. In ambo i casi, la decisione è stata presa per le specifiche pressioni del senatore statunitense Joe Lieberman, presidente della Commissione del Senato Usa sulla sicurezza nazionale. In ambo i casi le compagnie hanno spiegato che WikiLeaks non ha rispettato i termini del contratto circa l'uso «responsabile» dello strumento offertogli.

D'altra parte l'agenzia Usa per la Sicurezza Sociale, osserva oggi il quotidiano britannico Guardian (uno dei 5 organi di stampa internazionali che stanno pubblicando i file segreti delle ambasciate) ha persino informato i suoi dipendenti che anche leggere i cablogrammi in questione potrebbe configurarsi come un reato.