28 agosto 2025
Aggiornato 07:30
Lega Nord

Bossi: il Governo tecnico è alle porte

Secondo Corsera-Repubblica il Senatur è irritato con Berlusconi per la scarsa attività dell'Esecutivo: «stavolta cade»

ROMA - Il leader della Lega Umberto Bossi. Ministro in carica per le Riforme, è «molto irritato» con il Premier Silvio Berlusconi di cui è rimasto il principale alleato di Governo. E ieri in via Bellerio, riferiscono quasi ad una voce Corriere della sera e Repubblica, il Senatur ha riunito lo stato maggiore del suo partito per dare sfogo alla «forte insoddisfazione» del Carroccio per la scarsa attività del Governo a fronte degli impegni presi da Berlusconi (un Consiglio dei ministri a settimana per realizzare le cinque riforme dei cinque punti) al termine della verifica parlamentare di settembre a cui Bossi avrebbe preferito elezioni anticipate a novembre.

«Andremo all'opposizione» - «Dobbiamo prepararci, il Governo tecnico è alle porte - è la frase che Repubblica attribuisce a Bossi nel corso della riunione con ministri e capigruppo leghisti - e noi andremo all'opposizione. Per certi versi è pure un bene. Il redde rationem ci sarà a gennaio: Silvio cadrà e noi andremo all'opposizione e ci resteremo. Mi parlano anche di un Governo Tremonti: non esiste. Il Governo tecnico durerà poco e a noi stare un pò all'opposizione prima di tornare ad elezioni ci potrà anche servire: ci rigenererà».

«Giocare d'anticipo» - Bossi, riferiscono i due principali quotidiani italiani, avrebbe spiegato la convinzione che l'esperienza di Governo Berlusconi sia al tramonto non solo e non tanto per il caso Ruby e il costume di vita del Premier (al quale non avrebbe peraltro mancato di lesinare critiche e attacchi per la gestione del caso della minorenne marocchina, a partire dalla telefonata in Questura per aiutarla) ma soprattutto per la convinzione che l'accelerazione di Fini sulla costruzione del nuovo partito di centrodestra e della triangolazione sempre più stretta fra Presidente della Camera, Casini, vertici del Pd siano il segno che a breve Fli staccherà la spina. E che sta ora alla Lega valutare se le conviene attendere quel momento o giocare d'anticipo e prendere lei una qualche iniziativa con Berlusconi.