Fini: Non credo voto a marzo. Se crisi decide Colle
Ora tutto da concordare con Fli. Faccio politica, non mi dimetto
ROMA, 7 ott - Dopo Mirabello e il videomessaggio, Gianfranco Fini sceglie 'Annozero' per mettere in chiaro la linea di Fli dopo la scelta di Berlusconi e Bossi di abbassare i toni e mettere per ora da parte l'ipotesi di voto anticipato. Il presidente della Camera non forza la mano, ma non rinuncia a togliersi qualche sassolino, a partire dal conflitto d'interesse, passando per la legge elettorale e finendo con l'ipotesi di un governo tecnico. E sul futuro avverte: d'ora in poi Pdl e Lega non potranno limitarsi a "presentare i provvedimenti, ma sarà necessario concordarli con Fli", ormai diventata la "terza gamba" della coalizione.
"Non credo si voti a marzo - scandisce Fini - non auspico né la crisi né il ritorno alle urne. Berlusconi dimostri davvero di voler governare". Certo, questo non significa per l'ex leader di An escludere a priori scenari diversi dal voto in caso di caduta dell'esecutivo: la Costituzione, ricorda, affida al capo dello Stato il compito di verificare "l'esistenza di altre maggioranze". E le alleanze future restano tutte da decidere, secondo Fini, sia che si parli di Pdl e Lega, sia che si pensi a Udc e Api.
(Segue)
- 10/12/2016 Berlusconi sul libro di Friedman: «Non lo leggete, è un imbroglio»
- 29/09/2016 Silvio Berlusconi: tutto ciò che la sinistra voleva essere, e tutto ciò che la destra temeva di diventare
- 01/07/2016 La longa manus di Deutsche Bank sulla caduta del governo Berlusconi
- 28/10/2014 S&P e Fitch hanno complottato contro Berlusconi