Affondo di Berlusconi: Commissione d'inchiesta sui Pm
Poi toni da campagna elettorale
Milano, 4 ott - Opuscoli spediti a ogni famiglia per rivendicare i risultati del Governo e 61mila squadre di "missionari della libertà" da mettere in ogni collegio elettorale per tornare "allo spirito del 1994 e raggiungere obiettivo del 51%". Sono toni e riferimenti da campagna elettorale quelli usati dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante il comizio che ha concluso ieri la festa nazionale del Pdl. Un intervento nel quale ha sferrato un nuovo attacco alla magistratura politicizzata e ribadito la propria fiducia nella fedeltà dei finiani, ma anche l'intenzione di andare al voto non appena venisse meno.
Dopo una rievocazione della sua "discesa in campo" nel 1994 e del successivo ribaltone, Berlusconi ha riproposto, "come è nostro dovere oltre che nostro diritto", l'idea di una "commissione parlamentare d'inchiesta" sull'operato di "certi magistrati". Un riferimento alla conversazione 'privata' con alcuni sostenitori il giorno del suo compleanno e diffusa in un video. Berlusconi ha citato, in particolare, il "famigerato" pm Fabio De Pasquale, "quello che ha detto a Gabriele Cagliari che lo avrebbe liberato e poi è andato in vacanza e Cagliari si è suicidato" e ha ribadito che, nell'attuale sistema costituzionale, la "sovranità è stata trasferita dal popolo ai pm" e per questo necessita di un cambiamento.
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