28 agosto 2025
Aggiornato 11:00
La fiducia alla Camera

Berlusconi: vado avanti, serve stabilità

Il discorso sui 5 punti: «Ridurremo le tasse». Poi l'appello: «Non rischiamo una crisi, non c'è alternativa a questo governo»

ROMA - «Tra parlamento e governo non vi può mai essere contrapposizione, ma armonica simbiosi nella distinzione dei ruoli e delle funzioni che la nostra carta costituzionale assegna a ciascuno». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante il suo intervento alla Camera.
«Oggi - ha esordito il premier - il governo che ho l'onore di presiedere si rivolge al Parlamento, che è il luogo in cui la sovranità popolare trova la sua più alta espressione ed esercizio».
«La democrazia - ha aggiunto - nasce con libere elezioni e vive con i Parlamenti, non vi può essere autentica democrazia né buon governo se il Parlamento non è libero e forte. I governi democratici traggono la loro capacità di agire per il bene della nazione dal consenso sempre rinnovato dai rappresentanti del popolo Questa è mia profonda convinzione questo, è spirito con cui mi rivolgo a voi».
Dal passaggio parlamentare di oggi «riparta la legislatura, senza compromessi al ribasso«

COESIONE NAZIONALE - Nell'Italia del 2010 «c'è in giro troppo odio», che «spesso ha armato la mano dell'eversione». E' l'allarme che Silvio Berlusconi lancia nell'Aula della Camera, nel discorso su cui chiederà la fiducia che invita: «E' indispensabile riprendere il filo della coesione nazionale».
Il premier ricorda il discorso di Onna, e oggi ripete: «Dobbiamo lasciarci alle spalle i residui della guerra fredda che divide il Paese, per schieramenti ideologici e non per legittime contrapposizioni democratiche. Purtroppo non è successo, l'Italia è vittima di un passato che non passa». A giudizio di Berlusconi «c'è stata un'opposizione spesso preconcetta, che qualche forza politica ha spinto verso un linguaggio pieno di odio. C'è in giro troppo odio, che spesso ha armato la mano dell'eversione. I segnali di intolleranza politica si sono moltiplicati, tutti ne dobbiamo essere consapevoli e preoccupati: è indispensabile riprendere il filo della coesione nazionale».

CRISI ECONOMICA - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parla della crisi economica nel suo intervento alla Camera e ribadisce che il nostro Paese l'ha affrontata meglio di altri, non solo grazie al governo ma anche al 'modello' Italia.
«Avevamo avvertito - ha detto - che si annunciavano tempi difficili per l'economia, non ci siamo trovati impreparati di fronte al precipitare crisi, ma nessuno poteva pensare sarebbe stata così grave e profonda. L'Italia pur partendo da difficoltà, ha affrontato crisi con misure giudicate positivamente, posso dire che ha affrontato la crisi meglio di altri, non solo per merito del governo ma anche del modello italiano fondato sulle piccole e medie imprese, sul risparmio delle famiglie e su un sistema bancario solido grazie alla propensione al risparmio. Il Governo ha avuto il merito di aver sostenuto questa realtà e non commesso l'errore di aumentare il deficit, nell'illusione che l'aumento della domanda avrebbe fatto ripartire economia».

BIPOLARISMO - Con le elezioni del 2008, «per l'Italia nel 2008 si apriva una stagione di grandi speranze e auspicate riforme. Gli elettori hanno premiato il nostro comune appello a rendere più stabile il governo del paese, riducendo drasticamente la frammentazione politica e scegliendo due leadership», della maggioranza e dell'opposizione: si è trattato della prima grande riforma nel segno del bipolarismo, teso a mandare in archivio le pratiche della vecchia politica». Lo ha detto in Aula alla Camera il premier Silvio Berlusconi nel discorso su cui chiederà la fiducia.

FEDERALISMO - Il federalismo fiscale «è stato votato nel suo percorso non solo dalla maggioranza ma anche da quasi tutte le forze di opposizione, e non prevede alcuna forma di divaricazione» tra Nord e Sud, «semmai il contrario» perché «a regime sarà una «cerniera unificante. E' dimostrato - ha aggiunto - che in ogni nazione moderna il federalismo rafforzi le ragioni di stare insieme nella collettività nazionale» e inoltre a beneficiarne sarà soprattutto il Sud.

BIOETICA - Attuare la «agenda di bioetica», avendo come stella polare la «difesa della vita» e lo «sviluppo demografico». E' l'impegno di Silvio Berlusconi, nel discorso alla Camera su cui chiederà la fiducia. «E' arrivato il momento di dare attuazione all'agenda bioetica e al piano per la vita: non c'è sviluppo duraturo senza sviluppo demografico e senza futuro per i nostri figli», dice Berlusconi che spiega: «La centralità della persona e la difesa della vita sono fondamentale asse della nostra azione di Governo».
Sulle norme a tutela della vita «esiste in questo Parlamento una maggioranza non limitata alle forze di governo». Il premier spiega che «il sostegno alla famiglia e il riconoscimento del valore di ogni essere umano richiedono anche l'approvazione di norme a tutela della vita».

GIUSTIZIA - «L'uso politico della giustizia è un elemento di squilibrio tra ordini e poteri dello Stato ed è dovere della politica ristabilire il primato che viene non da privilegi di casta ma dalla volontà popolare». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo intervento alla Camera. «E dovere della politica ristabilire il primato che viene non da privilegi di casta ma dalla volontà popolare», perché «spetta a al legislatore fare le leggi e ai magistrati applicarle».
La «riforma della giustizia è una priorità del Paese». «In ottemperanza al programma - aggiunge - intendiamo completare gli altri punti», per cui il governo procederà a una «riforma complessiva della giustizia, con l'obiettivo di rendere più efficiente e effettivo l'articolo 111 della Costituzione, affinché nel processo sia assicurata la parità tra accusa e difesa, a tutela delle vittime e a garanzia degli indagati».
Il governo intende «intervenire sulla struttura del Csm con una riforma costituzionale», dando vita a «due organismi separati, uno per i magistrati inquirenti e uno per quelli giudicanti», con «conseguente rafforzamento della separazione delle carriere» tra pm e giudici. «Occorrerà rafforzare, a maggior tutela dei cittadini, la normativa sulla responsabilità dei magistrati che sbagliano», ha aggiunto.
Il presidente del Consiglio accenna al Lodo Alfano e sottolinea come «la Consulta ha riconosciuto che il sereno svolgimento» delle funzioni delle alte cariche dello Stato «costituisce un interesse apprezzabile che può essere tutelato in armonia con i pilastri» della Costituzione.

FISCO - La riforma fiscale, «chiave strategica per la crescita», sarà attuata «entro la fine della legislatura» con due paletti: «Senza creare ulteriore deficit e con il consenso dell'Unione europea». L'obiettivo è la «riduzione della tassazione per le famiglie, il lavoro e la ricerca», con particolare riferimento al quoziente familiare.
La riforma fiscale va fatta «tenendo conto delle esigenze e della compatibilità di bilancio, grazie ai dividendi della lotta all'evasione e alla crescita, senza creare ulteriore deficit. L'obiettivo del governo è attuare norme entro la legislatura per una graduale riduzione della tassazione delle famiglie, del lavoro e della ricerca».
In particolare per le famiglie «l'obiettivo è il quoziente familiare che già si sta parzialmente sperimentando in una rete di Comuni». E sempre per le famiglie Berlusconi pensa al «sostegno diretto alla libertà di educazione».

IMPRESE - Per favorire la competitività delle imprese, Silvio Berlusconi ritiene necessario superare «il modello anacronistico delle relazioni sociali che richiama ancora il conflitto capitale-lavoro». Lo dice il premier nel suo intervento alla Camera.

NUCLEARE - Per favorire la competitività delle imprese, Silvio Berlusconi ritiene necessario individuare «forme di energia convenienti e rispettose dell'ambiente: l'unica risposta è il nucleare, sfida da perseguire con convinzione e determinazione». Il premier lo dice nel suo intervento alla Camera.

MEZZOGIORNO - «Entro dicembre sarà pronto il progetto esecutivo del Ponte sullo stretto di Messina che i governi della sinistra avevano ritirato in 5 minuti di seduta». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi durante l'intervento alla Camera.
«Noi - ha aggiunto - abbiamo ripreso il progetto, fondamentale per la Sicilia perché si inserisce nella realizzazione del corridoio 1» e che porterà anche l'alta velocità fino a Palermo.
Nei prossimi anni «saranno triplicati gli interventi sul Mezzogiorno» con investimenti «per 21 miliardi di euro pari al 40% di quelli attuali, raggiungendo nel 2013 alcuni risultati importanti come il completamento della Salerno-Reggio Calabria». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante il suo intervento a Montecitorio.
«La liberazione dalla morsa della criminalità è il presupposto indispensabile per lo sviluppo del Mezzogiorno». Per questo «tutte le misure per il contrasto alla criminalità vanno considerate il pilastro del piano Sud».

LOTTA ALLA MAFIA - Silvio Berlusconi rivendica i «risultati senza precedenti» conseguiti dal suo Governo nella lotta alla criminalità organizzata, all'immigrazione clandestina e alla criminalità comune.
«Mai nella storia della Repubblica sono stati inferti così tanti colpi alla mafia e a tutta la criminalità organizzata». L'obiettivo è «contrastare gli interessi economici della criminalità: in due anni e quattro mesi sequestrati oltre 10 miliardi, più di 3 miliardi le confische, grazie alle norme varate in questa legislatura. Gli arresti sono stati 6.580, di cui 27 dei trenta latitanti più pericolosi. Risultati senza precedenti, ottenuti grazie all'impegno di Governo, magistrati e forze dell'ordine, che hanno operato in perfetta sinergia con l'esecutivo dando prova che esiste una grande squadra che si chiama finalmente Stato».
Berlusconi promette: «Intendiamo continuare lotta senza tregua anche destinando ai ministeri dell'Interno e della Giustizia e alle forze dell'ordine una parte delle somme derivanti dal sequestro dei beni alla mafia. Tra le misure adottate spiccano inasprimento 41 bis, il reato di associazione mafiosa esteso anche alle organizzazioni estere, l'aumento 30 milioni euro del fondo per le vittime mafiosi, il divieto di partecipazione alle gare d'appalto pubbliche per gli imprenditori che non denunciano le estorsioni».

SICUREZZA - C'è poi la lotta alla criminalità comune: «L'impegno di tutte le forze dell'ordine sta dando grandi risultati, guardando ai dati. Accresciuta la sicurezza percepita, grazie all'operazione 'Strade sicure' e al 'modello Caserta' nei quartieri più a rischio».
Anche sul fronte dell'immigrazione clandestina, rivendica Berlusconi, «abbiamo ottenuto grandi risultati grazie ai respingimenti e agli accordi internazionali: ridotti dell'88% gli sbarchi dei clandestini, dai 29mila del 2008-2009 ai 3mila dell'ultimo anno. Vogliamo continuare e intensificarla, favorendo al contempo l'integrazione degli immigrati regolari».

CRISI PDL - Chi ha fondato il Pdl si è impegnato per unire, non dividere. Per Berlusconi la nascita del Pdl è stata «un risultato importantissimo per una riunione dell'area moderata riformista che ha per riferimento il Ppe». Il Premier ha citato quindi la Carta dei valori del partito laddove parla del disegno «di unire la società italiana e condurla tutti insieme verso un futuro migliore». «Risulta chiaro da queste parole che chi ha dato vita al Pdl lo ha fatto con lo scopo di unire e non dividere e si è impegnato davanti agli italiani a perseguire unità e non divisioni».
Il dibattito è «legittimo» perché il confronto aiuta ad affrontare i problemi, soprattutto quelli nuovi che si pongono, ma «è indubbio che negli scorsi mesi la dialettica interna» alla maggioranza «ha superato i limiti fisiologici del confronto» e «si è assistito a critiche aprioristiche al governo».
«Siamo convinti - ha sottolineato - che il governo in questi anni ha lavorato sodo e con risultati positivi. Perché allora sono sorte in maggioranza distinzioni e divergenze che hanno portato all'uscita di alcuni parlamentari dal Pdl e alla formazione di un nuovo gruppo?».
Al di là del programma «tutto si può dibattere - ha sottolineato Berlusconi - e il governo dopo le elezioni si può trovare alle prese con problemi nuovi come quelli scatenati dalla crisi che può portare a scelte nuove. Su problemi nuovi ci può essere legittimo dibattito, la discussione può servire a mettere a punto risposte ai bisogni. La mia indole è aperta alla ricerca delle soluzioni migliori attraverso contributi diversi. Ma è indubbio che negli scorsi mesi la dialettica interna ha superato i limiti fisiologici del confronto sulle idee, si è assistito a critiche aprioristiche al governo».

APPELLO AI MODERATI - «Per il Paese è indispensabile» proseguire la legislatura, «questa legislatura deve continuare a essere la legislatura delle riforme, anche costituzionali, per il rafforzamento dei poteri dell'esecutivo e il superamento del bicameralismo perfetto, la riforma del regolamento delle Camere e la riduzione del numero dei parlamentari». E' quanto ha detto in Aula alla Camera il premier Silvio Berlusconi, dicendosi convinto che «il lavoro già svolto in Parlamento potrebbe portare ad arrivare a «un lavoro positivo entro la fine della legislatura».
«Sono convinto che entrambi gli schieramenti debbano proseguire nell'impegno di costruire alleanze di governo e non semplicemente dei cartelli elettorali», conclude.
Silvio Berlusconi chiede al Parlamento di «fare uno sforzo» per «non rischiare un periodo di instabilità», mentre la crisi economica «non è ancora finita». Nell'Aula della Camera chiede di «moltiplicare l'impegno comune per portare a compimento la legislatura, con un'azione di governo sempre più efficace: occorre realizzare il programma di riforme su cui abbiamo ricevuto il mandato a governare».
E poi, con riferimento allo scenario di elezioni anticipate, Berlusconi dice: «Ho letto questa notte il risultato di alcuni focus per cui gli italiani in larga parte non voterebbero se chiamati a elezioni anticipate, e vedendo litigare le forze politiche in un momento in cui è così necessario un insieme di forze che collaborino all'uscita dalla crisi».
Un appello ai moderati e alle forze «responsabili» dell'opposizione perché valutino il programma di Governo per arrivare a fine legislatura senza pregiudizi. Lo rivolge il Premier, Silvio Berlusconi, chiudendo l'intervento in Aula alla Camera.
«Mi rivolgo all'intero Paese al di là di ogni schieramento. In particolare rivolgo un appello a tutti i moderati e riformatori che condividono i valori liberali e democratici e che hanno la stessa visione di patria famiglia, economia e lavoro». Un appello anche «alle forze responsabili dell'opposizione perché valutino il nostro programma riformatore senza pregiudizi. Consapevoli della responsabilità che gli italiani ci hanno attribuito, continueremo ad impegnarci con la massima dedizione e passione nell'attività di Governo per un'Italia più libera».

NON C'E' ALTERNATIVA - «Sono convinto che questo governo abbia fin qui ben operato, lo dico convinto che non ci siano le condizioni di un'alternativa ad esso che possa rispettare sia la volontà popolare che la logica di un Parlamento democratico».
Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante il suo intervento alla Camera, che ha aggiunto: «Lo dico convinto che l'azione e il successo del governo sono stati resi possibili dal forte sostegno dall'impegno costante dei gruppi parlamentari della maggioranza sia di Camera e Senato a cui va il ringraziamento dell'Esecutivo».
«Dobbiamo tenere ben presente - ha spiegato il premier - che nel popolo italiano si è profondamente radicata la volontà di poter scegliere liberamente da chi essere governati e a ogni livello: dal sindaco della propria città, al capo del proprio governo. La gran parte dei cittadini, per qualsiasi partito votino, non vuole che le decisioni fondamentali prese al momento delle elezioni, possano venire alterate da logiche e interessi politici che sono a loro completamente estranei.

54 MINUTI - Sono durate 54 minuti le comunicazioni del Governo alla Camera da parte del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, concluse con un appello a moderati e riformatori di maggioranza e «anche delle forze di opposizione» a non far mancare il sostegno all'azione riformatrice promessa a nome del Governo da qui alla fine della legislatura. Il discorso è stato salutato da una standing ovation da parte dei banchi del centrodestra. Nel ringraziare Berlusconi per l'intervento, il Presidente della Camera Gianfranco Fini ha sospeso la seduta fino alle 12,15 quando avrà inizio la discussione generale alla quale si soni iscritti 27 deputati.
Alle 16 è prevista la replica di Berlusconi. Dalle 19 avrà inizio il voto di fiducia al Governo, autorizzato dal Consiglio dei MInistri. A porre la fiducia dovrà essere lo stesso Premier, dopo aver ascoltato gli interventi dei deputati e le posizioni dei gruppi parlamentari.