20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Governo

Berlusconi difende l'interim allo Sviluppo

Il Premier: «La prossima settimana la nomina del Ministro». Bersani: «Di che anno?». Di Pietro: «E' un bluff»

ROMA - Silvio Berlusconi sblocca l'impasse sul ministero dello Sviluppo economico: il giorno dopo il monito del capo dello Stato («E' venuto il momento che l'Italia si dia una seria politica industriale», aveva detto Giorgio Napolitano ieri a Mestre) il presidente del Consiglio annuncia che sottoporrà la settimana prossima al Quirinale il nome del nuovo ministro. Potrebbe così terminare l'interim retto dal premier fin dal 5 maggio scorso, dalle dimissioni del ministro Claudio Scajola, travolto dallo scandalo della casa al Colosseo. Ma nel dare l'annuncio Berlusconi rivendica polemicamente il suo impegno da ministro: «Non è stato un 'vuoto' di potere», dice, dando il via a un nuovo scontro con le opposizioni. Scontro alimentato anche dal deputato Pdl Giorgio Stracquadanio, che accusa il Quirinale di aver posto il veto sulla nomina a ministro di Paolo Romani, costringendo alla fine lo stesso premier a smentire.

Il pressing per la nomina del ministro oggi è arrivato anche dai big dell'industria e della finanza riuniti a Cernobbio. Il premier, pur senza nominare esplicitamente Napolitano, risponde piccato: «Vedo che da più parti - dice - si chiede la nomina di un nuovo ministro per lo Sviluppo, sostenendo che sino ad ora ci sarebbe stato un vuoto in questa funzione. Mi permetto di garantire che il mio 'interim' non è stato un vuoto, ma 'un pieno', un vero e proprio pieno di decisioni e di provvedimenti».

Ironiche reazioni degli oppositori: secondo il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, allo Sviluppo economico c'è stato «un vuoto totale. Non è la prima volta che sento dire che la nomina ci sarà la prossima settimana. Di che anno? Spero che sia di quest'anno». «Berlusconi - commenta dal canto suo Antonio Di Pietro - continua a bluffare e a prendere in giro gli italiani». Anche Susanna Camusso della Cgil parla di «vuoto assoluto», e sull'annuncio della nomina aggiunge: «Speriamo che sia finalmente la volta buona» perché «una vera e seria politica industriale è strumento imprescindibile per il rilancio del sistema economico del Paese».