E' tregua armata fra finiani e Berlusconi
Il Pdl cerca di sfruttare le «divisioni» - dice Ghedini - in Futuro e Libertà. Bocchino: «Se volano gli stracci per Fini, volano per tutti. Berlusconi compreso»
ROMA - All'indomani dell'apprezzamento espresso dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per la disponibilità al confronto espressa dai senatori finiani, anche i ministri Franco Frattini e Mariastella Gelmini mettono in evidenza quanto sia positiva la posizione 'moderata' espressa dal gruppo di Futuro e Libertà a Palazzo Madama. Lo stesso fa l'avvocato del premier, Niccolò Ghedini, sottolineando però la «profonda divisione» tra gli uomini del presidente della Camera, Gianfranco Fini.
FRATTINI - I senatori Fli «riaffermano uno spirito costruttivo e di lealtà verso il programma di governo», rileva il titolare della Farnesina che, in una intervista a Repubblica, invita a «verificare se su quattro o cinque punti individuati dal presidente Berlusconi vi è ancora consenso in Parlamento», inclusi fra questi immigrazione e sicurezza, e solo «se i parlamentari di Futuro e Libertà negheranno la fiducia, allora non ci saranno altre scorciatoie rispetto al voto». Secondo Gelmini lo spazio per ricucire tra Berlusconi e Fini è «poco» ma va verificato immediatamente perché «gli italiani ci hanno mandato al governo per cambiare, non certo per tirare a campare. E dobbiamo capire in fretta se ci sono le condizioni per un'azione di governo vigorosa e risoluta».
GHEDINI - Nel dibattito interviene anche Ghedini che nella nota di smentita all'articolo apparso oggi su Repubblica in cui si parla di un suo intervento presso Italo Bocchino per evitare ulteriori attacchi a Silvio Berlusconi, l'avvocato del premier tra le altre cose rileva che «l'unico dato di fatto oggettivo in questa vicenda è rappresentato dall'apprezzabile documento di alcuni Senatori del centrodestra a cui il Presidente Berlusconi ha ritenuto di dare congrua risposta. È però ovvio che le successive dichiarazioni di taluni in particolare quelle di Granata pongono in serie difficoltà ogni dialogo, ancorché dimostrino la profonda divisione fra i cosiddetti 'finiani'».
BOCCHINO - Parole che sembrano dare ragione a quanti hanno letto nella dichiarazione di Berlusconi di ieri una mossa per mettere in luce le divisioni tra falchi e colombe finiane e magari convincere queste ultime a un rientro nel Pdl. Non è dello stesso avviso il presidente dei deputati di Futuro e Libertà, Italo Bocchino, che ieri ha firmato con Moffa e Viespoli una nota unitaria di apprezzamento alle parole del premier, che la adduce a «ragioni di opportunità: non dico che Berlusconi si sia spaventato - rileva Bocchino - dico che più semplicemente ha capito che se volano gli stracci per Fini, volano per tutti. Lui compreso».
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