23 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Lo scontro nella Maggioranza

Berlusconi: Tremonti dirà no a esecutivi tecnici

Il Premier: «Oggi non c'è la crisi, ma se si cade si vota: il terzo polo morirà nelle urne»

ROMA - Nessuna intenzione di precipitare gli eventi oggi stesso, al di là dei numeri del voto su Caliendo: Vedremo quello che succede e ne prenderemo atto, poi ci si ragionerà sopra durante l'estate e a settembre si vedrà il da farsi. Silvio Berlusconi avrebbe rassicurato così le deputate incontrate ieri a Tor Crescenza sulla 'tranquillità' dell'estate politica. Anche perchè bisogna tenere conto della situazione economica - avrebbe spiegato il premier - evitare di 'bruciare' la credibilità conquistata in Europa e non correre il rischio di un down grading da parte delle agenzie di rating che una crisi e la conseguente instabilità comporterebbe. Insomma, anche se la convinzione del premier è che alle elezioni «stravinceremmo», deve prevalere il senso di responsabilità e l'interesse del Paese rispetto a quelli di una parte.

L'opposto di quanto fatto dai finiani, sarebbe tornato ad accusare Berlusconi, con la scelta dello strappo cui poi fa seguito un atteggiamento come quello dell'astensione annunciata da Fli sulla mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario alla Giustizia: E' una scelta senza senso, avrebbe detto il premier a quanto raccontano alcune delle partecipanti, perchè in Parlamento ci si sta per votare e assumersi le proprie responsabilità: o è rosso o è verde.

Dunque, avrebbe ribadito ancora ieri Berlusconi, da parte sua non c'è la voglia di creare l'incidente. Ma se dovesse accadere, nessuna paura: Tremonti è assolutamente leale e non si presterebbe a guidare esecutivi di transizione, avrebbe assicurato il premier alle deputate. Così come la Lega, senza la quale al Senato non c'è un'altra maggioranza. Ecco allora che in caso di rottura da parte dei finiani, l'unica strada sono le elezioni anticipate: E lì, sarebbe la convinzione del premier, il terzo polo morirà sul nascere. Un'operazione della vecchia politica, che sarà bocciata dagli elettori.