28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Lotta dura nel Pdl

Granata deferito ai probiviri. Il partito si conta

Il Coordinamento di Ravenna deferisce il «finiano» che intanto sostiene apertamente l'ipotesi di un ricorso a nuove elezioni

ROMA - E' partito dal coordinamento di Ravenna un ricorso formale al collegio nazionale dei probiviri del Pdl per espellere Fabio Granata dal partito. A presentarlo è stato Alberto Ancarani vice coordinatore vicario del Pdl cittadino che, intervistato dai Club della Libertà, ha spiegato: «Sono giorni che gli esponenti del Pdl parlano di ricorrere al collegio per espellere Granata e la corrente finiana dal Pdl - si legge sul sito dei Club - ma penso che, ad oggi, ancora nessuno abbia inviato formale richiesta. Nei giorni scorsi mi son detto: 'qualcuno dovrà pur farlo' e così ho agito».

GRANATA: RISCHIO ELEZIONI - Granata, tuttavia, non è parso farsi intimorire dall'asprezza polemica all'interno del suo partito, anzi, ha rilanciato sostenendo apertamente l'ipotesi di un ricorso a nuove elezioni.
«Che la situazione sia di accentuato conflitto all'interno del partito su questioni non secondarie è un dato oggettivo», ha detto parlando apertamente del rischio di elezioni anticipate in caso di rottura definitiva fra Presidente del Consiglio e Presidente della Camera. A non vedere l'ombra delle urne è, invece, l'Udc. «Il voto anticipato non è nel novero delle possibilità. Chi lo evoca lo fa per finalità diverse, per fare appello alla disciplina di partito», ha detto il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini.

I NUMERI - Intanto in casa Pdl si fanno i conti nel caso si arrivasse al divorzio. Alcuni giorni fa una tabella è arrivata sul tavolo di Silvio Berlusconi, compilata dai vertici del partito. Nel testo si elencano deputati e senatori del Pdl, catalogati in base all'appartenenza politica: berlusconiani, finiani e finiani in bilico. Con risultati non del tutto rassicuranti per l'area del premier.
La pattuglia composta dai finiani e dai finiani in bilico potrebbe contare su 32-34 deputati e 13-14 senatori. Il conto che si fa in casa Pdl è che di fronte a una crisi, 7-10 deputati e 3-5 senatori potrebbero sfilarsi, assetando il nucleo che fa capo al presidente della Camera a circa 25 deputati e 9-10 senatori. Certo è che Pdl e Lega alla Camera possono contare su 330 deputati, Pd-Idv-Udc-Api su 277. Basta trasferire 25-30 deputati da una componente all'altra e gli equilibri cambiano.