26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Editoriale

Le ministre disobbediscono a Berlusconi

Carfagna, Prestigiacomo e Gelmini confermano la corrente «Liberamente»

Il presidente del Consiglio nei giorni scorsi è addirittura arrivato a diffondere un comunicato per sconfessare le innumerevoli correnti, fondazioni e associazioni nate all’interno del Pdl sulla scia della nave rompighiaccio capitanata da Gianfranco Fini.
La maggior parte di queste neo formazioni si sono coagulate grazie ad una vocazione lealista nei confronti del premier e in chiave antifiniana; ed è per questo che in principio hanno avuto la benedizione del capo.
Ma Berlusconi, se avesse accettato la presenza di quelle a lui favorevoli, avrebbe dovuto accettare di conseguenza anche quelle frondiste ispirate dal presidente della Camera.
Quindi, ancora prima di avere pronunciato il «ghe pensi mi», il presidente del Consiglio era stata categorico nell’esprimere la volontà di non tollerare più correnti nel Pdl.
Il pronunciamento c’era stato quasi in concomitanza della nascita di «Liberamente», la corrente forse più autorevole di quelle finora messe in campo, essendo emanazione di ministri come Franco Frattini, coadiuvato inoltre dalla componente governativa femminile quasi al completo, oltre che da un altro esponente di peso come Mario Valducci.

La bocciatura di Berlusconi non deve aver fatto, però, breccia sulla volontà movimentista delle ministre Carfagna, Prestigiacomo e Gelmini, visto che hanno annunciato che domani «Liberamente» verrà presentata ufficialmente a Siracusa.
Secondo quanto scrive sull’argomento il Foglio i gruppo che ha costituito «Liberamente» nega di voler costituire una corrente «capace di disarticolare gli attuali equilibri all’interno del Pdl, ma le rassicurazioni date non hanno smesso di preoccupare coordinatori e capigruppo» .
«A «Liberamente»- scrive il Foglio- si attribuisce l’intenzione di voler ricomporre il pasticcio siciliano (dove il Pdl di è diviso) spostando gli equilibri verso l’asse Miccichè-Lombardo (opposto al binomio Alfano-Schifani) e contemporaneamente di voler costituire in Lombardia un terzo polo attrattivo ( la Gelmini va forte a Brescia) fra la Cl formigoniana e la componente ex An di Ignazio La Russa»
Che farà il Cavaliere di fronte alla disubbidienza delle sue ministre?
Per il Foglio «Il premier in tempi diversi e in luoghi diversi ha detto »sì» alle opposte fazioni e si prevede che continuerà a farlo. Non scontenta nessuno- continua il Foglio- e, immerso in un determinismo ottimista, gioca su tutti i tavoli. Lasciando intendere, come fu per MVB, di essere sempre pronto a sparigliare».