20 gennaio 2025
Aggiornato 00:30
Emergency

Frattini: i 3 liberi su nostra «pressante» richiesta

Il Ministro degli Esteri: «Se emergeranno nuovi elementi saranno indagati in Italia»

ROMA - I tre operatori di Emergency arrestati il 10 aprile a Lashkar Gah, nel sud dell'Afghanistan, sono stati liberati anticipatamente su «pressante» richiesta del governo italiano poichè non c'erano «elementi sufficienti per formulare» l'accusa mossa inizialmente nei loro confronti, cioè quella di aver partecipato a un complotto per uccidere in un attentato il governatore della provincia di Helmand. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, nel corso di una conferenza stampa oggi pomeriggio a Palazzo Chigi, assieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.

I tre operatori - Marco Garatti, Matteo dell'Aira e Matteo Pagani - che si trovano ora in stato di piena libertà all'ambasciata italiana di Kabul, e che saranno rimpatriati nelle prossime ore a bordo di un volo speciale italiano, potranno però essere sottoposti a indagine da parte della magistratura italiana nel caso in cui dovessero emergere in futuro fatti contro di loro.

Come ha spiegato Frattini, in cambio del loro rilascio «il governo afgano ha chiesto che vi fosse l'impegno formale del governo italiano, qualora emergano successivamente alla liberazione delle accuse nuove, o si approfondiscano le accuse originali che non giustificavano più la detenzione, che siano le autorità giudiziarie italiane, con la legge italiana ad occuparsi del caso». «E' una garanzia che rappresenta evidentemente un gesto di fiducia verso l'Italia», ha concluso il ministro.