29 marzo 2024
Aggiornato 09:30

Feltri: pace in vista tra Repubblica e Berlusconi

L'annuncio della riforma fiscale e il venir meno delle «10 domande» un ramoscello d'ulivo

Roma - Da un lato l'annuncio della riforma fiscale a due aliquote dato ieri dal Premier Silvio Berlusconi in una conversazione con il quotidiano diretto da Ezio Mauro. Dall'altro la scomparsa delle dieci domande al Premier che da Casoria in poi inseguono palazzo Chigi sulle pagine e ad ogni incontro con 'la Repubblica'. A giudizio di Vittorio Feltri il 2010 potrebbe portare la pace fra il Presidente del Consiglio ed il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari di proprietà De Benedetti dopo un 2009 di guerra politica e giudiziaria.

«I tempi cambiano in fretta - scrive oggi Feltri sul Giornale - e forse va bene così. Ci sono giornate in cui ci sembra di essere marziani e guardiamo le cose che succedono sulla terra italica con un distacco che induce allo stupore». Come accade, ad esempio, nel leggere che «in luogo dell'articolo di fondo, ieri 'la Repubblica' presenta un colloquio di Claudio Tito con Silvio Berlusconi» in cui il premier annuncia la riforma fiscale a due aliquote.

«Un ramoscello d'ulivo depositato ai piedi del nuovo partito dell'amore? Strano, ma - sottolinea Feltri- pare proprio così. Forse è l'effetto duraturo della miniatura del Duomo scagliata in faccia al Premier. Sta di fatto che 'Repubblica conversa a lungo con il Cavaliere convalescente e non gli rivolge nemmeno una della delle famose dieci domande, a causa delle quali è in corso un contenzioso anche giudiziario fra Presidente del Consiglio e il giornale. Con mezzo mondo dell'informazione - quello progressista- sceso in piazza per reclamare libertà di stampa e condannare il potere censorio del padrone».