19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Il Presidente non è ossessionato dai «flash» di agenzia sulle fibrillazioni del governo

Napolitano «sentirà» Schifani dopo le ultime esternazioni

«Nessuna preoccupazioni per le frasi del Presidente del Senato. Forse spiraglio per riforme»

SMIRNE - Non è ossessionato dai «flash» di agenzia sulle fibrillazioni del governo. Dorme sonni tranquilli nonostante il presidente del Senato veda vicine le elezioni anticipate se la maggioranza non sarà compatta. In Turchia per una visita di Stato si occupa di questioni internazionali anche se il premier Silvio Berlusconi, quarant'otto ore dopo, frena la seconda carica dello Stato dicendo che no, non si andrà ad elezioni anticipate. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, conclude il suo viaggio tra Ankara e Smirne fedele al proponimento di non farsi dettare l'agenda dalla politica interna italiana. Ma, a poche ore dal rientro in Italia, un paio di cose le dice chiaramente.

Primo, convocherà al Colle Renato Schifani per approfondire la questione al centro delle polemiche. Secondo, il Parlamento «ha grosse difficoltà» sia sul piano dei tempi delle leggi che su quello della «bontà» dei prodotti legislativi. Di questo argomento Napolitano promette di occuparsi presto. E non si sa, al momento, se questa promessa porterà anche a un messaggio alle Camere sul tema.

Sul caso Schifani Napolitano fa anche ricorso all'ironia e dà conto ai giornalisti di «aver scandagliato» i suoi stati d'animo «con strumenti misteriosi» avendolo descritto stupito e irritato per le affermazioni del presidente del Senato sul voto anticipato. Di certo, rientrato in Italia, Napolitano ascolterà gli attori in campo e farà il punto della situazione. Ma l'argomento del voto anticipato, dopo le parole del premier, sembra ormai tema da salotto. Almeno per il momento.

Quello che allarma, invece, è la scarsa produttività delle Camere. Napolitano sottolinea che va rispettata assolutamente l'autonomia del Parlamento e il lavoro non privo di fatica che svolgono i due presidenti delle Camere. Però, con tutta la cautela necessaria, anche al capo dello Stato è concessa una valutazione. «E' chiaro che oggi ci sono grosse difficoltà - spiega il presidente - sull'operosità, la densità e la bontà dei prodotti legislativi», ma se da un lato si deve assicurare «operosità» al Parlamento non si può mai mancare di rispetto «alle minoranze e all'opposizione». La questione è complessa e si potrà risolvere forse con quelle riforme per cui Napolitano intravede uno spiraglio: «Si sta muovendo qualcosa», dice auspicando che la strada sia quella giusta. All'orizzonte del suo settennato, al giro di boa, c'è la costruzione della democrazia dell'alternanza, obiettivo a cui Napolitano non vuole rinunciare.