25 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Politica. Caso Tremonti

Bossi da Berlusconi con il ministro: «E' tutto a posto»

Sull'esito dell'incontro scettico il leader dell'UDC Casini: «Il Premier chiacchiera, la Lega invece comanda tutto»

ROMA - Incontro chiarificatore ad Arcore tra il premier Silvio Berlusconi e il ministro del Tesoro Giulio Tremonti «accompagnato» dal leader del Carroccio Umberto Bossi e dal ministro Roberto Calderoli.

«STESSA FAMIGLIA» - E' proprio il Senatur a tirare le somme dopo le tensioni dei giorni scorsi e le voci di dimissioni del numero uno di via XX Settembre. «Siamo nella stessa famiglia» ribadisce Bossi, sottolineando che il governo «è solido» e che se qualche fibrillazione c'è stata bisogna guardare ai «soliti pasticcioni», «gli invidiosi» che ci sono in tutti i partiti. E sul punto dolente del taglio dell'Irap, malvisto da Tremonti, la Lega sceglie la strada attendista: c'è tempo per parlarne.

«E' inutile dare spazio a chi fa casino e basta - ha spiegato Bossi -. È andato tutto bene. Tremonti? Finché sono vivo io, non ci saranno problemi con Tremonti». Sulla stessa linea e con un linguaggio al solito molto colorito il ministro Roberto Calderoli secondo il quale «il clima è costruttivo, le idee sono molto chiare, non c'è trippa per gatti».

IRAP - Quanto al taglio dell'Irap Bossi mette le mani avanti e spiega che «l'elimineremo con il tempo» mentre Calderoli sottolinea che al vertice della riconciliazione tra il premier e il ministro dell'Economia «non se n'è parlato». Bossi si mostra, poi, sicuro - «per forza» dice - sulla presenza di un candidato unico leghista per la maggioranza alla presidenza del Veneto oggi occupata da Giancarlo Galan.

SCETTICO CASINI - A esprimere scetticismo sull'esito dell'incontro di Arcore è il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini: «Purtroppo - afferma- eravamo stati facili profeti. Dopo un anno di governo Berlusconi, è tutto nelle mani di Bossi: il Nord, il governo, la politica economica. Berlusconi chiacchiera e Bossi comanda». Quindi l'appello ai moderati del Pdl e agli elettori italiani perchè aprano «una fase di profonda riflessione», «certo speravano in un governo diverso».