19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Intervista al Corriere della sera del leader PD

Bersani: «Chi grida alle dimissioni fa il gioco di Berlusconi»

A Di Pietro: «un'opposizione divisa non può che aiutarlo. Il Premier vuole abbattere i muri portanti della casa comune»

ROMA - «Collegare la sentenza con la richiesta di dimissioni farebbe il gioco di Berlusconi, che la butta in politica». A dirlo è il candidato segretario del Pd Pier Luigi Bersani, in un'intervista al Corriere della sera, che pure nega «timidezze» nella reazione del Pd all'offensiva berlusconiana.

«Il presidente del Consiglio - sostiene - vuole abbattere i muri portanti della casa comune e infrangere le regole della convivenza civile. Noi ci mettiamo a difesa di queste regole fondamentali - dice il candidato alla segreteria dei democratici - e non ci facciamo trascinare nelle nebbie del populismo».

Però, guai a chiedere dimissioni, bisogna non farlo «per rispetto alla Corte - spiega - e per non dare ragione all'avvocatura dello Stato che le aveva evocate». «Il Pd - prosegue poi Bersani - si oppone con determinazione a Berlusconi, ma il problema è che bisogna anche costruire un'alternativa di governo alla destra». Perciò «a Di Pietro dico: 'Se il gioco è quello di chi grida più forte, allora sono capaci tutti a farlo'. Quel che è più difficile - osserva Bersani - è preparare le condizioni per governare il Paese. E al leader dell'Italia dei valori voglio dire anche un'altra cosa: la divisione delle opposizioni non può che fare piacere a Berlusconi».

Bersani, infine, non si avventura in scenari futuri: «se Berlusconi dovesse dimettersi e questa maggioranza dovesse entrare in crisi, allora - si limita a dire - la parola passerebbe al capo dello Stato. Sarà lui a decidere». Eppure, preoccupazione «per quel che sta avvenendo nella società. E' questo il terreno - avverte il democratico - su cui portare avanti la nostra iniziativa. Bisogna assolutamente rispondere al disagio di lavoratori, famiglie e piccole imprese se non si vuole allargare lo scollamento tra democrazia e società. E' su questo che dobbiamo incalzare la maggioranza e svelare le contraddizioni del centrodestra».