28 agosto 2025
Aggiornato 06:30
Politica. Costituzione

Napolitano: «Dimenticare valori Carta alimenta omofobia e violenza»

«Di recente fatti raccapriccianti. Plauso bipartisan al Presidente»

ROMA - Ignoranza, perdita di valori, allontanamento dai principi della Costituzione: ecco il cocktail micidiale che alimenta e fa crescere omofobia, xenofobia e aggressioni contro le donne. Dalla discriminazione alla violenza spesso il passo è breve e i fatti «raccapriccianti» degli ultimi mesi lo provano. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parla alla conferenza internazionale sulla violenza alle donne, che riunisce alla Farnesina le rappresentanti di 25 paesi del mondo, e il suo è tutt'altro che un discorso di rito.

Il Capo dello Stato conferma di essere molto attento alla realtà italiana, compresi i fatti di cronaca che anche nelle ultime settimane hanno colpito e scosso la comunità omosessuale. Come gli stupri e le «violenze di gruppo» che «anche in Italia» come in altri «paesi avanzati e moderni» continuano a ferire le donne.

Due sono i riferimenti di base a cui guardare: da un lato l'articolo 2 della Costituzione che sancisce l'uguaglianza di tutti i cittadini «senza discriminazioni» o «distinzioni di sesso», dall'altro l'articolo 6 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. Richiami che oggi sono «di indubbia attualità». Il monito contro l'omofobia, rilancia Napolitano, «va ricordato e sottolineato nel momento in cui l'intolleranza, la discriminazione, la violenza, colpiscono persone e comunità omosessuali».

«La lotta contro ogni sopruso ai danni delle donne, contro la xenofobia e l'omofobia fa tutt'uno con la causa indivisibile del rifiuto dell'intolleranza e della violenza in larga misura alimentate - spiega il presidente - dall'ignoranza, dalla perdita di valori ideali e morali, da un allontanamento spesso inconsapevole dai principi su cui la nostra Costituzione ha fondato la convivenza nazionale democratica».

Certo, le leggi - comprese quelle contro lo stalking e le violenze sul lavoro - ora ci sono ma chi ha responsabilità politiche non può accontentarsi di questo. «Qualunque parte del mondo e qualunque paese rappresentiamo dobbiamo sentirci egualmente responsabili - dice Napolitano - dell'incompiutezza dei progressi faticosamente realizzati per l'affermazione della libertà, dignità e parità dei diritti delle donne».

Le parole del Capo dello Stato hanno incontrato un plauso bipartisan a cominciare dal ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna che, durante la conferenza, ha denunciato come siano 140 milioni le donne che in tutto il mondo subiscono vari tipi di violenze e soprusi. Da parte sua il padrone di casa, il ministro degli Esteri Franco Frattini, ha deciso di promuovere un primo incontro a New York il 25 settembre per discutere di infibulazione «una forma aberrante di violazione del corpo femminile».

Soddisfatta anche la parlamentare democratica e relatrice della legge sull'omofobia Paola Concia che ha espresso l'auspicio che «il Parlamento dia risposte efficaci». Mentre l'ex ministro delle Pari Opportunità Barbara Pollastrini parla di «sferzata morale e culturale affinchè le classi dirigenti di questo Paese producano una svolta nell'impegno per i diritti umani e civili».