16 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Politica. Governo Berlusconi

Berlusconi,nuovo affondo sulla stampa: Disinformate, povera Italia

Pronto ad accordi con Udc «a macchia di leopardo» per Regionali

ROMA - Per scatenare la risposta livida e sferrare l'ennesimo attacco contro la stampa, basta accennare a una domanda sulle dimissioni del direttore di Avvenire Dino Boffo. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, reduce da una visita al comando operativo interforze dove si è collegato telefonicamente con i militari italiani impegnati a Kabul, si avvicina ai giornalisti, fa appena in tempo ad ascoltare la domanda, poi parte in quarta. «Credo possiate leggere sui giornali di oggi - afferma - tutto il contrario della realtà. Abbeveratevi della disinformazione di cui siete protagonisti. Povera Italia, con un sistema informativo come questo».

Il premier ce l'ha in particolare con certi virgolettati che gli sono stati attribuiti e con quell'intenzione di azzerare i vertici dei servizi segreti che, in serata, con una nota si affretta a smentire. Ma anche con quell'insinuazione che ancora resiste in molte ricostruzioni, di un suo zampino dietro lo 'scoop' de 'Il Giornale'.

Anche ieri a pranzo, incontrando i vertici 'azzurri' del Pdl all'ora di pranzo a Palazzo Grazioli, il Cavaliere avrebbe ribadito di essere «arrabbiato» per essersi visto attribuire «frasi che non ho mai detto». «Io - avrebbe detto Berlusconi a chi gli ha parlato in queste ore - fino a qualche giorno fa non sapevo nemmeno chi fosse Boffo. Sono umanamente dispiaciuto per quanto gli è successo perché queste cose mi ripugnano. Mi si attribuiscono comportamenti che sono il contrario di me».

Con i coordinatori del partito Denis Verdini e Sandro Bondi e con i vertici dei gruppi parlamentari, Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello, il Cavaliere si sarebbe anche lamentato dei suoi acciacchi fisici: dall'immancabile torcicollo a una leggera febbre. Poi si sarebbe fatto il punto sulle prossime scadenze parlamentari, comprese quelle più care alla Chiesa come il varo del Testamento biologico dove il Pdl si manterrà allineato sul testo del Senato, fatta salva la 'libertà di coscienza'.

Ma il premier ha preso seriamente in mano anche la pratica delle Regionali. Verdini, in particolare, avrebbe illustrato il 'puzzle' che si va delineando nelle varie Regioni, corredato da sondaggi e valutazione sui 'pesi specifici' dei possibili candidati. Tasselli che potranno cominciare ad andare al loro posto, però, soltanto quando si troverà il punto d'incontro tra le richieste della Lega e la disponibilità del Pdl. Nodo che potrà essere sciolto solo in un incontro che si terrà a breve con il leader del Carroccio, Umberto Bossi.

E poi c'è la variabile Udc: Berlusconi, secondo quanto viene spiegato, sarebbe persuaso della necessità di fare laddove possibile «alleanze a macchia di leopardo», mentre non prenderebbe seriamente in considerazione la possibilità di aprire ai centristi addirittura le porte del governo. Durante la discussione, sempre secondo quanto viene riferito, ci sarebbe stato anche spazio per uno sfogo di Sandro Bondi, che si è lamentato per essere stato escluso dalla cena La Russa-Verdini che si è tenuta martedì a Firenze.