28 agosto 2025
Aggiornato 09:30

Berlusconi: Politica non mi piace, ma c'è ancora bisogno di me

Circondati da gente per male, io coraggioso argine contro deriva

ROMA - «A me la politica non è mai piaciuta e non mi piace nemmeno adesso». Intervistato da Rete Oro, Silvio Berlusconi torna sulle origini della sua vita politica: «Quello che faccio e ho fatto da presidente del Consiglio e capo dell'opposizione è lontanissimo da quello che mi piacerebbe fare, ma nel 1994 - ricorda - si era verificata una situazione per cui, se non ci fosse stata una novità costituita da Forza Italia e dalle alleanze messe in piedi con An e Lega, la sinistra avrebbe conquistato più dell'80% dei seggi».

«Io - aggiunge il premier - questa sinistra l'ho sempre conosciuta per quello che era e che è: l'idea che il paese nel quale ho avuto fortuna di nascere, studiare e affermarmi potesse cadere nelle mani di questa sinistra ancora ideologicamente orientata era un'idea che non potevo sopportare e siccome non c'era altra soluzione che scendere in campo direttamente, sono sceso in campo. L'ho fatto con grande sacrificio e lasciando un'attività imprenditoriale che mi piaceva moltissimo. Oggi - rincara il Cavaliere - sono ancora in campo, credo di non poter lasciare perchè siamo tutti circondati da troppa gente per male, nella politica, nella magistratura e nella stampa».

Quindi, è il ragionamento, «c'è ancora bisogno che una persona di buona volontà e buon senso, coraggiosa come Silvio Berlusconi sia qui a fare argine nei confronti di una deriva negativa che potrebbe segnare il futuro del paese», che sarebbe un Paese «confuso e illiberale».