4 maggio 2024
Aggiornato 09:00
Crisi Medio Oriente

«Europa metta in campo forte iniziativa politica»

Lo sostiene una nota dell’Ugl. Per la confederazione guidata da Renata Polverini «si deve garantire la sicurezza d’Israele»

«La guerra non può essere la soluzione e il cessate il fuoco non può restare una semplice speranza: occorre mettere in campo una forte iniziativa politica e questa la può intraprendere, allo stato delle cose, soltanto l’Europa».

Lo sostiene una nota dell’Ugl. Per la confederazione guidata da Renata Polverini «dobbiamo garantire la sicurezza d’Israele e impedire il criminale stillicidio di attacchi che si protrae da troppo ma, al tempo stesso, non possiamo restare indifferenti di fronte a tanta sofferenza, a tante vittime innocenti che l’offensiva su Gaza sta seminando. Servono subito aiuti umanitari per una popolazione stremata e impaurita; serve la presenza dell’Occidente e dell’Europa in quella terra perché i palestinesi, che non si riconoscono nella lotta armata e terrorista, possano coltivare la speranza della pace non disgiunta dalla democrazia, l’idea di un domani migliore e finalmente libero senza il ricorso all’uso delle armi. Qualsiasi indugio sarebbe un atto di codardia da parte dell’Europa e una ulteriore azione bellica rappresenterebbe una reazione sproporzionata all’offesa subita da parte di Tel Aviv».

Per l’Ugl, che invita a raccogliere l’appello al dialogo lanciato più volte dal Santo Padre, «anche l’Italia deve giocare un ruolo in questa drammatica vicenda, aiutando l’iniziativa di quanti, a partire da Sarkozy e dallo stesso ministro Frattini, hanno da subito messo in chiaro le responsabilità di Hamas senza nascondersi la necessità di fare di tutto per ricondurre il governo israeliano ad una logica politica. E la logica è che non solo la guerra non è una soluzione e non può durare in eterno, ma anche quella che il sangue versato in questi giorni rafforzerà la parte più integralista e radicale palestinese a scapito di chi sta tentando in ogni modo di uscire dal tunnel della violenza e del conflitto armato».