USA: via dall'Iraq entro il 2011
La ratifica ufficiale toccherà ora al parlamento iracheno a cui basterà un giudizio favorevole con la semplice maggioranza
È ufficiale. Con 28 voti favorevoli su 38, il governo di Teheran ha approvato l'accordo con gli Stati Uniti per il ritiro delle truppe americane entro la fine del 2011. La ratifica ufficiale toccherà ora al parlamento iracheno a cui basterà un giudizio favorevole con la semplice maggioranza.
L'approvazione dell'accordo rappresenta un momento fondamentale per la soluzione di uno dei più importanti punti di tensione mondiale tra le culture di Occidente e di Oriente. Una trattativa lunga e difficile, durata un anno tra polemiche e contrapposizioni tra gli schieramenti.
Entro il 2011 è prevista la partenza dei 150mila soldati americani ora stanziati nelle 500 basi presenti sul territorio. La smobilitazione verrà anticipata nelle città dove le truppe cominceranno il rimpatrio l'anno prossimo.
Sebbene i problemi e le tensioni interne al parlamento iracheno siano ancora forti, la stipula dell'accordo può essere considerato un bel successo per il governo. Il premier Nuri al Maliki, uno tra i maggiori fautori del trattato, poteva contare sul sì della coalizione sciita e dei partiti curdi, che insieme hanno 19 ministri. Aveva anche l'appoggio degli indipendenti e di una parte dei ministri sunniti. Ciononostante la seduta deliberativa è durata oltre due ore di consiglio.
Ora spetta al parlamento l'approvazione definitiva dopo una doppia seduta di voto a distanza di almeno sei giorni. Seguirà la ratifica da parte del consiglio presidenziale e la firma ufficiale dell'accordo, presumibilmente a Washington, da parte di Maliki e del presidente americano George W. Bush.
Il governo americano ha giudicato positivamente il percorso stabilito dall'accordo di smobilitazione. Anche l'ayatollah Sistani, maggiore autorità religiosa sciita del paese, ha dato un suo informale consenso.
L'opinione pubblica e gli esperti condividono l'ottimismo della possibile svolta. La stabilizzazione della situazione politica e la partenza delle forze americane stanziate sul territorio saranno una valida soluzione per eliminare il focolaio di tensioni interne all'Iraq tra shiiti e sunniti. I benefici saranno quindi per tutta l'area limitrofe considerata, purtroppo, un serbatoio delle forze del terrorismo.
A.Draa