Martino: «Berlusconi manipola realtà, ecco suoi insulti a Veltroni»
Dichiarazione di Piero Martino, capo ufficio stampa del Partito Democratico
Per l’ennesima volta il presidente del Consiglio conferma di essere il più abile di tutti nel manipolare la realtà e le parole che egli stesso pronuncia.
«Non ho mai insultato Veltroni», afferma oggi. Ecco le prove che dimostrano il contrario.
Il 20 giugno, a Bruxelles per impegni istituzionali, il premier non trova di meglio che occuparsi del leader dell’opposizione e di una fantomatica «bancarotta» del Comune di Roma. «Si tratta di bancarotta – sentenzia – se sarà accertata gli amministratori di Roma verranno dichiarati falliti e non potranno proseguire la carriera politica». Per poi aggiungere che è impossibile che il responsabile di tutto ciò «si proponga come un leader politico credibile».
Il 17 settembre, davanti al comitato costituente del Pdl, dice che «Veltroni è nei fatti del tutto inesistente», come riportano le agenzie di stampa. E non, come sostiene oggi, «la collaborazione del PD è inesistente». Salvo poi smentire ben trenta ore dopo (Ansa del 18/9, ore 17 e 38).
Ieri, infine, i principali quotidiani danno conto di un nuovo tipo di insulto: l’insulto per interposta persona. «D’Alema ha chiesto a Walter se fosse impazzito». Circostanza completamente inventata, e subito smentita dal diretto interessato.
E teniamo da parte il campionario con le accuse di doppiezze, «diplomato in fiction», «rimandiamolo in Africa», «è succube dei giustizialisti», «sono i comunisti di sempre» (un grande classico) esibiti durante la campagna elettorale e dopo.
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