19 aprile 2024
Aggiornato 19:30
novel food

L'e-commerce (di due italiani) per comprare cibi a base di insetti, anche in Bitcoin

21bites è un e-commerce attraverso cui è possibile acquistare prodotti europei a base di insetti, dalla pasta agli integratori

L'e-commerce (di due italiani) per comprare cibi a base di insetti
L'e-commerce (di due italiani) per comprare cibi a base di insetti Foto: Shutterstock

TREVISO - «Partiamo da una precisazione molto semplice: la possibilità di introdurre nuovi alimenti in Europa esiste già da diversi anni (dal 1997 ndr.), solo che davvero poche aziende si sono addentrate nel settore a causa delle lungaggini burocratiche e degli ingenti costi per ottenere l’autorizzazione. Ciò che cambia davvero dal 1° gennaio 2018 è che queste burocrazie diventano ‘solo’ più semplici». Siamo nel settore dei Novel Food e, in modo particolare, in quel segmento che riguarda la commercializzazione (e quindi il consumo) di prodotti a base di insetti. Un argomento molto discusso negli ultimi mesi, in attesa che entrasse in vigore un nuovo regolamento europeo, valido - appunto - a partire dal 1° gennaio 2018. Lorenzo Pezzato, trevigiano, è il fondatore di 21bites, un e-commerce attraverso cui è possibile acquistare prodotti europei a base di insetti, dalla pasta agli integratori. E’ lui a spiegarci davvero come funziona.

La questione Novel Food
L’uso di insetti come alimento rientra nel regolamento (CE) n. 259/97 sui ‘Novel Food’, derogato con nuovo regolamento approvato nel 2015 ed entrato in vigore - appunto - il 1° gennaio 2018. «Prima le aziende erano obbligate a fare richiesta di autorizzazione all’autorità competente dello Stato in cui le aziende stesse operavano, con la conseguenza che l’autorizzazione ottenuta valeva solo entro i confini nazionali - ci spiega Lorenzo -, oltre a una burocrazia che durava più di 3 anni e costi davvero insostenibili per una startup. Oggi l’autorizzazione va richiesta alla Commissione europea, ha validità su tutta l’Unione e può essere concessa nell’arco di un anno, con una notevole riduzione dei costi». Senza dubbio, dei passi avanti consistenti, soprattutto per le piccole imprese che hanno deciso di addentrarsi in questo settore. Va da sé che l’autorizzazione è un elemento essenziale poiché, grazie alle analisi scientifiche, acconsente alla produzione di un determinato alimento nella sicurezza di tutti i consumatori.

Cosa è successo negli altri Stati europei
Non che qualcuno non ci avesse già pensato prima. Paesi come la Francia, l’Olanda, il Belgio o il Regno Unito, prima del 1° gennaio 2018, avevano già adottato un certo «recinto legislativo» all’interno del quale le aziende che producevano cibo a base di insetti erano legittimate a farlo entro i limiti delle vigenti normative previste per la produzione e la commercializzazione degli animali. Previa verifica scientifica da parte dell’autorità nazionale competente, quindi, molte aziende hanno cominciato a produrre cibi a base di insetti già negli scorsi anni. «E questo è il motivo per cui sulla nostra piattaforma vendiamo alimenti prodotti da queste aziende che hanno cominciato a sondare il mercato proprio grazie alla ‘tolleranza’ dei governi nazionali - ci dice Lorenzo -. Cosa che, invece, l’Italia non ha fatto. Nel 2013 il ministero della Salute ha emesso una circolare secondo cui nessuna azienda poteva né produrre né commercializzare cibi a base di insetti finché non sarebbe stata rilasciata l’autorizzazione (per la quale all’epoca ci volevano oltre 3 anni). Ecco perché io e il mio socio abbiamo trasferito la sede della nostra società a Londra».

Gli insetti edibili
Del resto, benché molti consumatori siano ancora completamente restii al consumo di insetti, la semplificazione della burocrazia potrebbe facilitare l’insorgere di nuove startup all’interno del settore, contribuendo ad aumentare la sensibilizzazione nei confronti di questo argomento. Secondo la FAO sono 1900 le specie attualmente edibili da parte di circa 2 miliardi di persone nel mondo, prevalentemente concentrate in Asia, Africa e America Latina. Ma sfatiamo un mito: secondo studi recenti, gli insetti non sono consumati solo perché mancano altre fonti di cibo, bensì perché piace il loro gusto. Stiamo parlando di coleotteri, bruchi, api, vespe e formiche, seguite da cavallette, criceti e grilli.

Pronti per la grande distribuzione
Già alla fine del 2018 potremo quindi assistere a una seppur moderata «esplosione» di nuove startup che producono cibo derivante dagli insetti. Su 21bites è già possibile acquistare pasta, crackers, integratori e molti altri cibi che arriveranno a breve: «Vendiamo solo prodotti europei e ci stiamo preparando logisticamente per sostenere la grande distribuzione - ci conferma Lorenzo -. Alcune aziende ci hanno già contattato dicendosi interessate alla commercializzazione di questi prodotti sugli scaffali dei loro supermercati. Ovviamente dovremo attendere che tutte le aziende abbiano ottenuto la nuova autorizzazione europea poiché prima di quel momento è vietata la somministrazione al pubblico (ristorati, supermercati), mentre è già possibile la vendita a privati». L’obiettivo di Lorenzo e del suo socio però è sviluppare una linea di prodotti a base di insetti Made in Italy da esportare nel mondo: «Quando noi italiani ci mettiamo a fare le cose le sappiamo fare bene e non ho dubbi che sapremo eccellere anche nella produzione di cibi a base di insetti».

Anche in Bitcoin
Su 21bites, inoltre, è anche possibile acquistare con Bitcoin e Litecoin: «Volevamo farlo da tempo, ancora prima che scoppiasse la bolla mediatica. E abbiamo già ottenuto i primi trasferimenti. Siamo fiduciosi».