I due gemelli di Pordenone che coltivano grilli (che si mangiano)
Antonio e Giuseppe Bozzaotra, 44 anni, fratelli gemelli, hanno avviato a Monselice, in provincia di Pordenone, un’azienda agricola specializzata nell’allevamento di insetti (inclusi i grilli commestibili)

PORDENONE - Il 1° gennaio scorso è entrato in vigore un regolamento europeo che facilita l’introduzione degli insetti all’interno della nostra alimentazione. Non che prima non si potessero introdurre: in realtà, questa possibilità in Europa esiste già dal 1997, solo che davvero poche aziende si sono addentrate nel settore a causa delle lungaggini burocratiche e degli ingenti costi per ottenere l’autorizzazione all'allevamento. Il regolamento del 1° gennaio è stato voluto a approvato proprio per semplificare queste procedure.
Un’azienda che non si è fatta intimidire dalla burocrazia è stata quella di Antonio e Giuseppe Bozzaotra, 44 anni, fratelli gemelli, che hanno avviato a Monselice, in provincia di Pordenone, un’azienda agricola specializzata nell’allevamento di insetti (inclusi i grilli commestibili). Una storia, quella della loro impresa, partita circa 20 anni fa, quando i due fratelli allevavano camaleonti. La svolta arriva nel 2013 quando Antonio e Giuseppe partecipano a un corso per diventare bachicoltori.
Spinti dall’entusiasmo si sono quindi concentrati sulla produzione del bozzolo da seta, hanno comprato un terreno, un capanno e impiantato 500 alberi di gelso. «A un certo punto ci siamo chiesti se si potesse fare qualcosa con le crisalidi che sono gli scarti dei bachi da seta e che rimanevano completamente inutilizzate», raccontano i due gemelli. E’ così che, con queste crisalidi, Antonio e Giuseppe cominciano a produrre una farina contenente il 70% di proteina pura. L’accesso al mercato dell’alimentazione arriva quando il pastificio Felicetti decide di acquistarla e di utilizzarla per produrre pasta e biscotti.
Da quel momento il loro business è stato tutto in ascesa. «Abbiamo comprato un mulino - raccontano -. E ci siamo messi a coltivare grilli, la cui farina è molto più commercializzabile e richiesta rispetto a quella di altri insetti».
Come spiegano i due gemelli i primi insetti vengono acquistati da allevamenti esteri, ad esempio in Svizzera o nei Paesi Bassi. In queste nazioni la legislazione nazionale è stata molto meno intransigente rispetto a paesi come l’Italia. L’Italia non ha mai adottato questo regime di tolleranza e nel 2013 il ministero della Salute ha emesso una circolare secondo cui nessuna azienda poteva né produrre né commercializzare cibi a base di insetti finché non sarebbe stata rilasciata l’autorizzazione (per la quale all’epoca ci volevano oltre 3 anni). Dopo l’introduzione del regolamento europeo (il 1° gennaio 2018), startup e aziende possono commercializzare cibi a base di insetti nel nostro Paese solo dopo aver ottenuto l’autorizzazione da parte dell’autorità europea.(il cui meccanismo è comunque in vigore già dal 1997). Asl e Nas, tuttavia, svolgono un ruolo importante nel nostro Paese, sottoponendo gli allevamenti esistenti a controlli molto serrati sulle regole che debbono essere rispettate per garantire la salubrità degli insetti.
I grilli vengono introdotti all’interno di un capannone dove si riproducono in condizioni ambientali piuttosto umide. E’ necessario attendere 60 giorni prima di metterli in un abbattitore, cioè un congelatore, a -30 °C. Dopo 15-20 minuti vengono raccolti e bolliti, per eliminare gli agenti patogeni. Poi vanno in un forno a 40 °C per 24 ore, per farli disidratare e diventare croccanti. Infine, si macinano nel mulino per fare la farina. In questo processo di crescita l’alimentazione che viene fornita all’insetto è molto importante in quanto influenza il sapore della farina. «Noi nutriamo i nostri grilli con erbe di campo come il tarassaco», raccontano Antonio e Giuseppe.
Sul sito Insetticommestibili.it si possono conoscere tutti i prodotti forniti dall’azienda che possono essere acquistati (offline) per essere rivenduti. Andiamo dalle cavallette cotte e disidratate al mix di insetti commestibili (baco da seta, scarafaggio, cavalletta, grillo). Perché dovreste avvicinarvi al loro consumo? Beh… gli insetti contengono proteine di alta qualità e vitamine pari a quelle della carne, ma emettono meno gas nocivi per l'ambiente degli altri allevamenti e, per crescerli, basta del rifiuto organico. Il fabbisogno di un grillo, solo per fare un esempio, a parità di proteine prodotte, è sei volte inferiore rispetto a quello di un bovino e quattro volte rispetto a quello delle pecore. Potrete quindi nutrirvi. E rispettare l’ambiente.
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