20 aprile 2024
Aggiornato 09:00
imposte

Tassa AirBnB, dopo il primo flop arriva la seconda scadenza: chi paga?

Dopo il flop del 17 luglio scade oggi il termine per il pagamento della cedolare secca del 21% sugli affitti brevi. Come si comporterà AirBnb

Tassa AirBnB, dopo il primo flop arriva la seconda scadenza: chi paga?
Tassa AirBnB, dopo il primo flop arriva la seconda scadenza: chi paga? Foto: Shutterstock

MILANO - Ce la farà questa volta l’Agenzia delle Entrate a riscuotere la tanto discussa tassa AirBnb? Scade, infatti, oggi - 16 agosto - il termine per pagamento della cedolare secca del 21% sui canoni riscossi e versati ai locatori nel mese di luglio per gli affitti brevi inferiori ai 30 giorni, sia che i contratti di affitto siano stipulati tra persone fisiche che attraverso intermediazione immobiliare offline e online, quindi anche i portali Booking o AirBnb.  

Dopo il flop di luglio…
Un avvio, quello di questa nuova tassa, che ha lasciato alquanto a desiderare, dato che il ministero dell’Economia è dovuto andare in vacanza rinunciando a buona parte di quei 81,3 milioni di euro che aveva previsto di ottenere grazie all’introduzione della cedolare secca, attraverso la scadenza del 17 luglio scorso. E se AirBnB, a luglio, si era chiaramente opposta alla ‘manovrina’ di primavera partita lo scorso 1° giugno lasciando l’Agenzia delle Entrate a casse vuote, questa volta le sanzioni per le inadempienze arrivano fino al 30 per cento.

Si può pagare a ottobre
La scappatoia, però, c’è ed è rappresentata dallo Statuto del contribuente (legge 212/2000), che all'articolo 3, comma 2 obbliga le amministrazioni a concedere 60 giorni di tempo agli operatori per adeguarsi alle tecnicalità previste dalle norme. Questo significa che, in quanto la legge che ha introdotto la ritenuta AirBnb è stata emanata il 12 luglio, gli agenti potranno iniziare a trattenere il 21% sui corrispettivi incassati a partire dal 12 settembre e quindi effettuare il primo versamento entro il 16 ottobre 2017.

La linea dura di AirBnb
E’ quindi probabile che anche questa scadenza passi inosservata e veda AirBnB mantenere le sue posizioni. La manovra, di fatto, sarebbe stata introdotta troppo velocemente, così come il provvedimento emesso dall’Agenzia dell’Entrate, mettendo le parti coinvolte in confusione. AirBnb si troverebbe quindi ‘nell’impossibilità tecnica di adeguarsi a quanto previsto dalla manovrina’, soprattutto alla luce del fatto che l’istituto non ha fornito le indicazioni auspicate in tempo utile, non prevedendo, peraltro, «alcuna tempistica di adeguamento per gli operatori coinvolti, rimandando a ulteriori specifiche tecniche che verranno comunicate in un non precisato futuro». Un impianto frettoloso, secondo il colosso degli affitti brevi, una norma definita dalla stessa stampa «obiettivamente incerta» sotto il profilo del diritto.  Per tutta risposta Fiaip e l’Agenzia delle Entrate hanno fatto sapere che lavoreranno per formare gli agenti immobiliari come sostituti d’imposta e ci sarà una campagna per i proprietari di casa. A quanto pare, inoltre, i controlli non scatteranno se non dopo settembre, quando tutti i dubbi saranno chiariti. Come si muoverà, questa volta, AirBnb?