18 agosto 2025
Aggiornato 02:30
Detrazioni

Startup, cosa dice la legge di Bilancio

Un adelle misure della legge di Bilancio preve l'aumento della detrazione per chi investe al 30%. L'obiettivo è quello di raggiungere il miliardo di euro di investimenti entro il 2020

ROMA - Nuova spinta alle startup e alle PMI italiane. Arriva dalla legge di Bilancio del Governo che propone una detrazione che sale dal 19% al 30% per chi decide di investire in startup. Obiettivo? Raggiungere un miliardo di euro di investimenti entro il 2020. Un supporto che non sarà più rinnovato ogni anno, ma resterà stabile. Con queste nuove norme, ad essere avvantaggiate, saranno le cosiddette startup early stage, ovvero quelle che si trovano a reperire i primi finanziamenti.

Un miliardo di investimenti entro il 2020
Il traguardo è fissato quindi al miliardo di euro di investimenti entro il 2020. Un traguardo difficile per l’Italia dato che nel 2015 il mercato venture del Belpaese si è fermato a 130 milioni di euro. Un fanalino di coda rispetto ai mercati tradizionali dell’Europa, dove troviamo una Germania che investe in startup una cifra pari a 800 milioni di euro. E siamo dopo persino alla Spagna che registra un mercato venture di oltre 500 milioni.

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Detrazione al 30%
L'estensione degli incentivi messa a punto dai tecnici del Mise,e contenuta nella sezione Industria 4.0 della legge di Bilancio, prevede prima di tutto di aumentare dal prossimo anno le somme da portare in detrazione al 30%, dal 19 attuale, sia per persone fisiche (Irpef) che per aziende (Ires). Per i singoli inoltre l'ammontare dell'investimento detraibile (a partire dalla dichiarazione dei redditi 2018) salirà da 500mila a un milione di euro. In soldoni, il beneficio fiscale potrebbe più che raddoppiare, da 95mila a 300mila euro l'anno, a patto di conservare almeno per tre anni l'investimento. Una misura per cui la manovra, come si apprende dalla relazione tecnica, stanzia una somma crescente: dai 33 milioni del 2018 fino a circa 50 a regime.

Agevolazioni per le Pmi
Le startup non sono però le uniche realtà ad essere interessate dalle nuove disposizioni del Governo. Dal prossimo anno anche le Pmi potranno godere delle agevolazioni che non dovranno più essere rinnovate anno per anno. Le società quotate, ad esempio, potranno detrarre per intero, e per i primi tre anni, le perdite derivate dalle loro partecipazioni in aziende di nuove costituzione. L'intero pacchetto,
stima il Mise, dovrebbe stimolare tra il 2017 e il 2020 investimenti privati per 2,6 miliardi di euro. Un bel pacchetto di cui l’Italia ha un estremo bisogno.

Ricerca e sviluppo
Il credito d’imposta ricerca e sviluppo precedentemente al 25%, dal 2017 è portato al 50%, fino al 2020. Il tetto massimo dell’investimento è portato a 20 milioni di euro. Spetta anche alle imprese residenti o alle stabili organizzazioni in Italia di imprese non residenti che eseguono attività di  ricerca e sviluppo nel caso di contratti stipulati con imprese residenti o localizzate in altri Stati membri UE, aderenti allo Spazio economico  europeo, oppure che hanno firmato trattati sulla trasparenza delle informazioni con l’Italia. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione.