28 marzo 2024
Aggiornato 22:00
Rosetta starebbe ormai per sbarcare

Atterraggio sonda Rosetta, «Cara Cometa, arriviamo (si spera)»

Il modulo «Philae» si è regolarmente sganciato questa mattina dalla sonda madre Rosetta, nonostante i problemi al sistema di atterraggio rilevati questa notte. E mentre il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana sottolinea il fondamentale contributo dell'Italia, l'Agenzia Spaziale Europea è cauta: «Non ci resta che aspettare, ma è già un successo»

DARMSTADT (GERMANIA) - Il modulo «Philae» si è sganciato questa mattina regolarmente dalla sonda madre «Rosetta» ed ha iniziato la fase di atterraggio sulla cometa 67P/TG (nota anche come Churyumov-Gerasimenko), dove dovrebbe posarsi fra alcune ore: lo ha reso noto l'Agenzia Spaziale Europea (Esa). L'obiettivo della missione è quello di acquisire nuove conoscenze sull'evoluzione del sistema solare grazie all'analisi della cometa - che ha un diametro di appena quattro chilometri - su cui «Rosetta», lanciata nel 2004, dovrebbe far atterrare il modulo «Philae»; la sonda accompagnerà la cometa per un tratto della sua orbita, fino alla fine del 2015.«Rosetta» ha inviato le prime immagini della cometa nel maggio scorso, ad una distanza di due milioni di chilometri dal suo bersaglio; alla fine di maggio ha effettuato una manovra di allineamento in previsione proprio del rendez-vous, in cui si è avvicinata ad un centinaio di chilometri cercando un punto favorevole per l'atterraggio del modulo.

IL MODULO-OBELISCO PER CONOSCERE L'ORIGINE DEL SISTEMA SOLARE - «Philae» - grande più o meno come un frigorifero e dotato di numerosi strumenti di scavo e analisi - dovrebbe ancorarsi alla superficie della cometa garzie a due "arpioni", che avranno il compito di stabilizarne la posizone su un corpo celeste dove la gravità è sostanzialmente nulla (il modulo pesa circa un quintale dulla Terra, ma solo un grammo sulla cometa). Il nome del modulo proviene dal sito archeologico dove venne trovato un obelisco che aiutò lo storico francese Jean-Francois Champollion a decifrare la celebre stele in cui onore è stata battezzata la sonda. Lo studio della cometa permetterà agli scienziati di guardare indietro nel tempo di 4.600 milioni di anni, in un'epoca in cui i pianeti non esistevano e il Sole era circondato solo da sciami di asteroidi e comete. «Philae» studierà le proprietà fisiche della superficie e del sottosuolo del nucleo e la loro composizione chimica, mineralogica e isotopica: questi dati saranno di complemento allo studio globale delle proprietà dinamiche e della morfologia superficiale della cometa effettuato della sonda madre Rosetta.

BATTISTON: «ITALIA IN PRIMA LINEA» - «Stiamo vivendo una fase storica importante per l'esplorazione spaziale, e l'Italia è in prima linea con una presenza essenziale sia a bordo della sonda Rosetta sia del lander Philae». A dichiararlo il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston dopo che il lander Philae si è staccato dalla sonda Rosetta iniziando il suo viaggio verso la cometa 67P/Churyumov Gerasimenko su cui dovrebbe posarsi intorno alle 17 di oggi. «Un atterraggio morbido con un oggetto realizzato dall'uomo sulla superficie di una cometa - ha aggiunto Battiston - è una sfida, mai tentata prima, da cui ci aspettiamo sorprese sulla storia dell'evoluzione del nostro sistema solare. Restiamo quindi in trepida attesa seguendo Philae verso la sua destinazione finale, sapendo che si tratta di una impresa complessa e difficoltosa. Quindi in bocca al lupo a tutti e buona fortuna Philae». Rosetta è una missione dell'Esa con contributi dei suoi stati membri e della Nasa. Il lander Philae è stato sviluppato da un consorzio internazionale a guida di DLR, MPS, CNES e Asi. La partecipazione italiana alla missione consiste in tre strumenti scientifici a bordo dell'orbiter: Virtis (Visual InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer) sotto la responsabilità scientifica dell'IAPS (InafRoma), Giada (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) sotto la responsabilità scientifica dell'Università Parthenope di Napoli, e la Wac (Wide Angle Camera) di Osiris (Optical Spectroscopic and Infrared Remote Imaging System) sotto la responsabilità scientifica dell'Università di Padova. A bordo del lander, è italiano il sistema di acquisizione e distribuzione dei campioni SD2 (Sampler Drill & Distribution), sotto la responsabilità scientifica del Politecnico di Milano, ed il sottosistema dei pannelli solari. Fondamentale la partecipazione dell'industria italiana attraverso le aziende del gruppo Finmeccanica - Selex ES, Thales Alenia Space e Telespazio.

CAUTELA DALL'ESA: «NON RIMANE CHE ASPETTARE» - La missione «Rosetta» può «già considerarsi un successo»: lo ha dichiarato il direttore generale dell'Agenzia Spaziale Europea, Jean-Jacques Dordain, aggiungendo tuttavia che ora serve che il modulo «Philae» vi atterri.«Alea jacta est: ora Philae deve atterrare, ma non possiamo fare più nulla per lui, si trova su una traiettoria puramente balistica e il campo gravitazionale della cometa è assai debole: ha davanti a sé sette ore per arrivare nel posto giusto», ha spiegato Dordain poco dopo il distacco del modulo dalla sonda madre. Va infatti tenuto conto che i segnali inviati dalla cometa tardano 28 minuti per raggiungere la Terra: per questo motivo la discesa non può essere controllata a distanza in tempo reale ma va preprogrammata; sarà il sistema di guida del modulo, essenzialmente in lenta caduta libera, a dover risolvere eventuali problemi. Quanto ai problemi al sistema di atterraggio rilevati questa notte, Dordain ha sottolineato che se la decisione di procedere con la missione è stata adottata è perché esistono «sufficienti margini di ridondanza» per poter riuscire: «Rosetta è già un successo, l'80% dei risultati scientifici attesi è stato ottenuto dalla sonda, ma Philae darà delle informazioni sulla cometa che non potremmo avere da Rosetta».