20 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Missione Rosetta

Philae ha reso felice tutti

La missione dell'ESA Rosetta si è confermata come un programma di grandissimo successo. Tutto ha funzionato, compreso il Drill SD2 di costruzione italiana. Ora Philae è stato messo a dormire, se andrà tutto di nuovo come i tecnici prevedono, sarà risvegliato tra qualche mese appena i pannelli solari ricominceranno a produrre energia.

ROMA - Dopo una notte di lungo lavoro, il lander Philae ha concluso la prima fase scientifica con grande entusiasmo della comunità scientifica internazionale e soprattutto italiana.
La missione dell'ESA Rosetta si è confermata come un programma di grandissimo successo. Tutto ha funzionato, compreso il Drill SD2 di costruzione italiana. Ora Philae è stato messo a dormire, se andrà tutto di nuovo come i tecnici prevedono, sarà risvegliato tra qualche mese appena i pannelli solari ricominceranno a produrre energia.

«Anche nella non prevista posizione in cui Philae è atterrato - ricorda il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, prof. Roberto Battiston - tutto ha funzionato a regolarmente. Il drill italiano e gli altri strumenti hanno fornito dati unici sulla natura della cometa. È un momento straordinario nel quale questo piccolo oggetto a cavallo di una cometa è riuscito nel suo arduo compito farci sognare e darci tanta scienza».
«Inizia ora la fase di analisi dei dati scientifici, sarà un lavoro difficile ma eccitante, dal quale ci aspettiamo grandi risposte». ci conferma E. Flamini, Coordinatore scientifico dell'ASI e a suo tempo con Raffaele Mugnuolo sempre dell'ASI, uno dei progettisti di Philae.

Nelle due fasi operative Separation Descent and Landing e First Science Sequence, tutti gli strumenti scientifici a bordo del lander hanno acquisito - ricorda Mario Salatti dell'ASI, dal Lander Control Center di Colonia - dati almeno una volta. Per quanto le sequenze operative abbiano dovuto essere modificate sostanzialmente per far fronte alla situazione non nominale del lander sulla cometa, gli obiettivi per cui Philae è stato progettato sono stati raggiunti con successo.

La fase operativa successiva all'esaurimento della batteria principale, definita Long Term Science, può iniziare quando la batteria secondaria sarà nuovamente caricata mediante i pannelli solari a bordo: dato l'assetto di Philae sulla superficie della cometa, ciò avverrà di certo più in là nel tempo di quanto previsto. «La posizione finale di Philae, raggiunta in maniera così rocambolesca, rappresenta - sottolinea Salatti - un ricovero ideale da un punto di vista termico in attesa che nei prossimi mesi la crescente irradiazione solare, quando Churyumov-Gerasimenko si avvicinerà sempre più al Sole, permetta di tornare ad essere operativi».