Elezioni Francia, i programmi dei 4 candidati a confronto
Alla vigilia del primo turno delle presidenziali francesi del 23 aprile la percentuale degli indecisi è ancora altissima. Ecco i programmi elettorali dei quattro candidati alle presidenziali
ROMA - Alla vigilia del primo turno delle presidenziali francesi del 23 aprile la percentuale degli indecisi è altissima, e il numero di quelli che non si recheranno ai seggi sembra annunciarsi altrettanto elevato. I quattro candidati all'Eliseo, in prima fila nei sondaggi, coprono tutto lo spettro politico, dall'estrema destra all'estrema sinistra. E non sono affatto chiari i due nomi che si sfideranno al ballotaggio il 7 maggio.
Le Pen
Ecco le loro quattro proposte, tanto differenti: Marine Le Pen, presidente del Front National ha come slogan: «Prima la Francia». Annuncia un negoziato per l'uscita del Paese dall'Unione europea, dalla moneta unica e dalla Nato e la sospensione immediata di Schengen. Convocherebbe un referendum su quella che è stata ribattezzata «Frexit». Inoltre, promette il ripristino dei confini nazionali, la riduzione dell'immigrazione legale e altre restrizioni per i richiedenti asilo.
Macron
Da parte sua, Emmanuel Macron, il giovane ex ministro dell'Economia, ha un programma di "liberazione economica" che prevede, tra le altre cose, il taglio dell'aliquota fiscale per le imprese, più flessibilità di negoziare l'orario di lavoro a livello aziendale, accesso ai sussidi di disoccupazione per tutti i lavoratori, compresi gli autonomi, e incentivi fiscali alle imprese che assumono chi proviene da aree disagiate. Ha promesso di occuparsi delle classi medie, "dimenticate" da destra e sinistra, giocando una carta che potrebbe attrarre molti francesi.
Fillon
Il candidato della destra, Francois Fillon, oscurato dagli scandali, vuole «ridimensionare lo Stato»: con il taglio di mezzo milione di impieghi pubblici, e il taglio della spesa pubblica di 100 miliardi di euro in cinque anni per ridurre il debito. E ancora: la rinuncia alle 35 ore di lavoro settimanale e l'aumento progressivo dell'orario dei dipendenti pubblici a 39 ore. Il divieto dei costumi da bagno islamici, i burkini, e l'introduzione della divisa a scuola. Non ultimo, annuncia collaborazione con Russia, Iran e regime siriano per combattere lo Stato islamico.
Melenchon
Infine, Jean-Luc Melenchon, diventato paladino della sinistra radicale, che promette la rinegoziazione dei trattati europei e una trattativa per abolire le norme sulla disciplina di bilancio Ue. Inoltre, vuole il passaggio dal sistema presidenziale a uno parlamentare, invoca maggiori poteri ai cittadini per promuovere referendum e revocare i parlamentari, e la tassazione al 100% di tutti i redditi sopra i 400mila euro. Tra le sue proposte, c'è anche lo stop all'uso di energia nucleare e da fonti fossili, e il sostegno alle rinnovabili, che dovranno coprire il 100% del fabbisogno energetico nel 2050. E in politica estera il ritiro dalla Nato e il rilancio delle relazioni con la Russia per «evitare la guerra».
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