16 marzo 2025
Aggiornato 08:00
Alta tensione

La Turchia minaccia l'Europa e Erdogan promette il ripristino della pena di morte

La pena di morte è in arrivo sul Bosforo. Il presidente turco Recep Erdogan ha promesso che firmerà il decreto senza esitazione, mentre il suo ministro degli Interni minaccia l'Europa di inviare 15mila migranti al mese.

TURCHIA - Pena di morte in arrivo sul Bosforo. Il presidente turco Recep Erdogan ha dichiarato di aspettarsi che il Parlamento approvi il ripristino della pena di morte dopo il referendum del 16 aprile in cui la Turchia sarà chiamata a decidere sul passaggio dalla democrazia parlamentare al presidenzialismo.

Erdogan: Firmerò il provvedimento senza esitazione
«Le famiglie dei martiri, degli eroi che si opposero al colpo di Stato del 15 luglio scorso non devono essere preoccupate. Io credo, se Dio vorrà, che dopo il 16 aprile il Parlamento farà quanto necessario a proposito delle vostre richieste riguardo alla pena di morte» ha detto Erdogan parlando a Canakkale, città della Turchia situata sulla sponda asiatica dello stretto dei Dardanelli, per poi aggiungere: «Per quanto mi riguarda approverò il provvedimento senza esitazione. Quello che George o Hans o chiunque altro possa dire non mi importa. Quello che è importante per me è quanto dicono il popolo e la legge», ha concluso il presidente turco.

Intanto la Turchia minaccia l'Europa
Intanto, il ministro degli Interni Suleyman Soylu ha minacciato espressamente di far saltare in aria demograficamente l'Europa aprendo le porte della Turchia e inviando 15mila rifugiati al mese nel Vecchio continente. Dichiarazioni che arrivano alla vigilia del primo anniversario dell'accordo siglato tra Ankara e Bruxelles, volto a contenere il flusso dei migranti dalla Turchia verso l'Europa. «Potremmo aprire le porte a 15mila rifugiati, quelli che non vi mandiamo ogni mese, e far saltare in aria l'Europa», ha dichiarato Soylu secondo quanto reso noto dall'agenzia di stampa Anadolu. Prima di lui anche il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu aveva avanzato l'ipotesi che la Turchia possa stracciare l'accordo e non riammettere in Turchia i migranti già arrivati in Grecia.