Turchia, attacco a Smirne: esplode autobomba davanti al tribunale
Un nuovo attentato ha sconvolto la Turchia e prosegue l'ondata di terrore nel paese. Un'auto sarebbe esplosa davanti al trinubale di Smirne e gli attentatori sarebbero tre
SMIRNE – L'incubo della Turchia prosegue. Un'autobomba esplosa davanti al parcheggio per giudici avvocati del tribunale di Smirne ha causato almeno una di feriti, mentre un attentatore sarebbe morto in una scontro a fuoco con le forze dell'ordine.
Un nuovo attentato in Turchia
La notizia del nuovo presunto attentato è arrivata direttamente da CnnTurk e dall'agenzia Dogan. L'autobomba è esplosa davanti all'entrata per i giudici e i pm del tribunale di Smirne, provincia turca sull'Egeo. Almeno una decina di feriti sono rimasti feriti. Tre militanti subito dopo l'esplosione avrebbero ingaggiato un conflitto a fuoco con la polizia, che ne avrebbe uccisi due. Lo riferiscono i media turchi, precisando che gli agenti stanno dando ora la caccia al terzo uomo.
L'esplosione davanti al tribunale di Smirne
Sul posto sono giunte numerose ambulanze e un'auto è ancora in fiamme. Il segretario generale della città, Bugra Gokce, ha confermato alla Cnn Turk che l’esplosione sarebbe legata a un’altra azione terroristica. Proprio a Smirne ieri erano state eseguite diverse operazioni dalla polizia turca, che è ancora alla ricerca dell'attentatore della strage di Capodanno, ed oltre 30 persone sono finite in manette. Si ipotizza perciò che l'attentato odierno possa essere collegato agli arresti delle scorse ore e alla strage di Istanbul.
Prosegue la caccia al killer di Capodanno
Nel frattempo prosegue la caccia al killer e riprende piede la pista dell'etnia uigura. Inoltre emerge anche l'ipotesi che il killer della strage di Capodanno non abbia agito da solo. Secondo i media turchi, infatti, potrebbe aver avuto un complice dentro il club istanbuliota. Lo avrebbe aiutato a mettere in atto il massacro e poi a fuggire. Nel corso delle ricerche della polizia sono stati sequestrati documenti e computer. In uno di questi, secondo lo Yeni Safak sarebbero state rinvenute informazioni sull'attentatore.
La Turchia vuole chiudere la base aerea di Incirlik
Mentre prosegue nel paese la caccia al killer è giunta anche la notizia che la Turchia si riserva il diritto di chiudere la base aerea di Incirlik usata dalla coalizione per attaccare i jihadisti in Siria. Lo ha detto oggi il portavoce del presidente Recep Tayyip Erdogan, sullo sfondo delle tensioni fra Ankara e Washington. «Il diritto di dire 'chiuderemo Incirlik' è sempre nelle nostre mani, come ho già detto. Valuteremo le condizioni», ha dichiarato Ibrahim Kalin, interpellato dalla emeittente 24 TV. Profonde divergenze oppongono Ankara e Washington sulla crisi siriana, soprattutto in merito al sostegno americano alle milizie curde siriane che la Turchia considera gruppi terroristi legati al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk).
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