28 agosto 2025
Aggiornato 05:00
Solo una strumentalizzazione a fini elettorali?

Burkini vietato, una limitazione alla libertà delle donne?

Il divieto di burkini in Francia secondo alcune associazioni sarebbe discriminatorio e metterebbe a rischio lo stato di diritto. La Lega per i diritti dell'Uomo (LDH) intende ricorrere davanti al Consiglio di Stato

PARIGI - Il divieto di burkini in Francia è discriminatorio e mette a rischio lo stato di diritto; e la Lega per i diritti dell'Uomo (LDH) intende ricorrere davanti al Consiglio di Stato. Lo spiega Michel Tubiana, avvocato ed ex presidente della Lega. Al suo fianco scende anche il Collettivo contro l'islamofobia in Francia (CCIF). "Tutti sono liberi di criticare ciò che rappresenta quel vestito portato dalle donne. Questo non significa che si possa limitare la libertà dei cittadini, e soprattutto non significa che si possa operare una discriminazione. E invece è quello che succede" spiega Tubiana.

Il divieto sulle spiagge
Diversi sindaci della Costa Azzurra hanno messo al bando con un'ordinanza il burkini, cioè la tutina in tessuto tecnico che alcune donne musulmane portano in spiaggia per coprire il corpo e i capelli. E al loro fianco si è schierato anche il primo ministro Manuel Valls.

«Sfruttamento delle paure in prospettiva elettorale»
«Questa vicenda è legata a uno sfruttamento delle paure in prospettiva elettorale. C'è qualcosa di degradante in un primo ministro che si abbandona a questo tipo di demagogia», dice Tubiana. L'avvocato parla di strumentalizzazione della laicità. Queste decisioni, riflette, inaspriscono i rapporti sociali e gettano discredito solo su una parte della popolazione. «Se il Consiglio di Stato ci desse torto, cosa che non posso immaginare, andremo fino alla Corte Europea dei diritti dell'uomo».