19 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Relazioni interazionali

Espulsione di diplomatici dalla Russia, minima apertura per Italia e Francia

Pura simmetricità matematica è stata utilizzata invece da Mosca nei confronti della Germania (40 contro 40) e anche della Spagna oggi (27 contro 27)

Sergey LAVROV (Ministro degli Esteri russo) con Luigi DI MAIO (Ministro degli Esteri italiano)
Sergey LAVROV (Ministro degli Esteri russo) con Luigi DI MAIO (Ministro degli Esteri italiano) Foto: Alessandro Di Meo ANSA

L'espulsione di diplomatici italiani dalla Russia «in base a un calcolo meramente aritmetico» indica «una minima apertura, pur mantenendo di base la reciprocità» di Mosca nei confronti del nostro Paese. È quanto si evince da un colloquio con fonti di askanews. «Il numero non speculare probabilmente è dovuto al tentativo di tenere in vita alcune funzioni dell'ambasciata», si ipotizza. L'ambasciatore italiano in Russia Giorgio Starace è stato convocato al ministero degli Esteri russo per annunciare misure di ritorsione per l'espulsione dei 30 diplomatici russi all'inizio di aprile, decise in seguito ai fatti in Ucraina.

Mosca espellerà 24 dipendenti delle missioni diplomatiche italiane in Russia per rappresaglia in una mossa «simile» a quella italiana secondo quanto riferito dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova a Ria Novosti. A inizio aprile il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha affermato che l'Italia avrebbe espulso 30 diplomatici russi «per motivi di sicurezza nazionale». Già all'ora non si era parlato di simmetria, ma Zakharova aveva detto che ci sarebbe stata da parte di Mosca una «risposta pertinente».

Pura simmetricità matematica è stata utilizzata invece da Mosca nei confronti della Germania (40 contro 40) e anche della Spagna oggi (27 contro 27). Mentre con l'Italia (se i numeri vengono confermati da una nota del ministero degli Esteri russo) e con la Francia, il numero di diplomatici espulsi dalla Russia è inferiore rispetto a quelli russi mandati via da Parigi e Roma.

Oggi l'ambasciatore francese presso la Federazione russa Pierre Levy, convocato dal ministero degli Esteri russo, è stato informato dell'espulsione di 34 dipendenti delle missioni diplomatiche francesi. I dipendenti delle missioni diplomatiche dovranno lasciare il territorio della Russia entro due settimane. La mossa è arrivata in risposta alla dichiarazione di Parigi relativa a 41 effettivi delle missioni diplomatiche russe in Francia considerate «persone non grate» all'inizio di aprile.

Dall'invasione russa dell'Ucraina, più di 400 diplomatici russi provenienti da circa due dozzine di paesi hanno lasciato i loro incarichi, in base ai calcoli del Washington Post.

In particolare il 4 aprile, il ministro degli Esteri tedesco Annalena Burbock ha affermato che la Germania aveva dichiarato «indesiderabili» 40 diplomatici russi. Il 25 aprile la Russia ha detto che espellerà 40 diplomatici tedeschi in una «risposta simmetrica» alla «decisione ostile» di Berlino di rimuovere i diplomatici russi. Il ministro degli Esteri tedesco Baerbock ha dichiarato che contrariamente ai diplomatici del suo paese, i diplomatici russi espulsi «non hanno servito la diplomazia per un solo giorno».